Si terranno a distanza di un mese i primi due incontri organizzati dall'associazione siciliana Memoria e Futuro. «Recovery fund occasione importante di riscatto per il Meridione», afferma Antonio Pioletti, docente emerito di Unict
Prima che sia troppo tardi: il forum sul Mezzogiorno Pioletti: «Opportunità per riflettere sul nostro futuro»
C’è un futuro per l’Italia senza il Mezzogiorno? Attorno a questo quesito si svilupperà il forum permanente Prima che sia troppo tardi, organizzato dall’associazione Memoria e Futuro che opera tra Catania e Palermo. Due incontri che si terranno a distanza di un mese esatto l’uno dall’altro – il primo il 19 febbraio – e che vedranno susseguirsi dibattiti e proposte provenienti da diversi esperti. Al centro c’è la questione meridionale, alla luce dei 209 miliardi che l’Italia potrebbe ricevere dal recovery fund. Una misura che se da un lato può rappresentare un’imperdibile occasione di rilancio, dall’altro lato, se mal sfruttata, rischia di vedere aumentare le differenze sociali ed economiche tra Nord e Sud Italia.
Il professore Antonio Pioletti, docente emerito di Unict, è uno degli attivisti dell’associazione e fa parte dei promotori dell’iniziativa. «Credo che oggi come non mai bisogna tornare a parlare, con un spirito propositivo, dei problemi del Mezzogiorno – sottolinea a MeridioNews – Ma dobbiamo farlo cercando di evitare quel meridionalismo un po’ piagnone che alimenta certi luoghi comuni, riconoscendo che il clientelismo e la corruzione sono tuttora presenti e hanno incancrenito il nostro tessuto sociale». Da questi elementi, secondo Pioletti, bisogna trarre energie per un riscatto futuro: «Dobbiamo anche fare capire i motivi per cui l’Italia senza il Mezzogiorno non decolla. Questa – continua – è la ragione per cui bisogna organizzare dei tavoli dove si possano incontrare ragioni economiche, necessità sociali e individuare le azioni di lotta alla criminalità organizzata. Pertanto cerchiamo di ragionare sui nostri punti di forza: l’agroalimentare, la cultura e il turismo».
Entrambi gli appuntamenti – si inizia venerdì alle 16.30 – potranno essere seguiti sulla pagina Facebook di Memoria e Futuro e in tv su Sestarete (canale 215 del digitale terrestre). Nel primo appuntamento si discuterà dell’importanza del Mezzogiorno per l’Italia. A intervenire saranno il presidente della Svimez Adriano Giannola, lo storico delle mafia Isaia Sales e il sociologo economista Tonino Perna. Modererà l’incontro la presidente dell’associazione Adriana Laudani.
Il 19 marzo, invece, a parlare saranno l’ex ministro dem Fabrizio Barca, per il Forum Diseguaglianze e diversità, l’economista Gianfranco Viesti e il responsabile economico del Partito Democratico Emanuele Felice. A questi si affiancheranno ancora una volta Isaia Sales e Adriano Giannola.
«Essendo un forum permanente, ci saranno altri incontri. Stiamo costruendo una rete di compartecipazione con altre società, enti e associazioni che in questi anni si sono occupati di portare avanti la lotta alla mafia, la cultura e l’impegno civile in giro per il Sud Italia – conclude Pioletti – Dobbiamo fare rete e sensibilizzare, soprattutto dopo la pandemia da Covid-19, in cui certi processi legati all’illegalità e alla criminalità organizzata si sono acuiti: quando la mafia specula sulla povertà, com’è emerso ancora di più in questi mesi, allora c’è bisogno di collaborare con le parti sociali».
L’associazione Memoria e Futuro negli ultimi anni ha promosso diverse iniziative che hanno come sfondo l’impegno civile. I diversi convegni e forum hanno visto anche la partecipazione dell’Università di Catania. È il caso, per esempio, di Mafia e Antimafia Oggi: seminari dedicati al magistrato catanese Giambattista Scidà che hanno visto l’interazione degli studenti con giornalisti, docenti e magistrati impegnati nella lotta alla mafia.