Si trova agli arresti domiciliari il sacerdote di Enna don Luigi Rugolo, accusato di violenza sessuale su minori. Dagli inquirenti gli viene contestata l’aggravante di avere approfittato di ragazzi che gli erano affidati per ragioni educative legate alla religione cattolica. L’indagine, condotta dalla polizia di Enna e coordinata dalla procura, è particolarmente complessa e prende il via dalla denuncia di un giovane, oggi maggiorenne, che aveva segnalato le violenze prima ad altri sacerdoti e al vescovo della diocesi di Piazza Armerina Rosario Giasana. La vittima, dopo avere scritto anche a papa Bergoglio, ha scelto di denunciare tutto alla polizia.
Il giovane ha raccontato i dettagli degli abusi che avrebbe subito tra il 2009 e il 2013, da quando aveva appena compiuto 16 anni. I pm hanno delegato l’attività investigativa alla squadra mobile di Enna, che ha sentito decine di persone informate sui fatti, molte delle quali avrebbero fornito elementi di riscontro a quanto denunciato dalla vittima. Molte di loro da anni non vivono più a Enna per motivi di studio o di lavoro. Ogni dettaglio raccontato dalla presunta vittima ha trovato riscontro anche sui pc, telefoni e supporti informatici, che nei mesi scorsi erano stati sequestrati al sacerdote, per anni parroco a Enna e alla guida di un’associazione giovanile. Dal 2018 Rugolo prestava servizio pastorale nella chiesa San Cataldo di Enna salvo poi essere stato trasferito, nel 2019, a Ferrara. L’avviso di garanzia gli era stato notificato a febbraio scorso e il sacerdote si era detto «incredulo e devastato». A Ferrara è nato anche un comitato di genitori che si è schiarato a sostegno di don Rugolo.
Le indagini, secondo quanto comunicato in una nota stampa, hanno permesso di trovare riscontri sugli abusi che avrebbero subito altri due minorenni dei quali Rugolo era la guida spirituale. Dopo essere stato condotto in questura per la formale contestazione dei capi di accusa e il rilievo delle impronte, il sacerdote è stato posto agli arresti domiciliari.
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