Ci sono i partiti, c’è il candidato sindaco e anche un programma elettorale. Nella frastagliata e litigiosa corsa alla carica di sindaco di Catania il campo largo progressista si compatta attorno al professore universitario di Economia politica Maurizio Caserta. Presentato ufficialmente nella cornice della piazzetta del lungomare intitolata all’ex presidente del tribunale dei minorenni Giambattista Scidà. Insieme a Caserta i rappresentanti di Partito democratico, Movimento 5 stelle, Sinistra Italiana, Europa verde e forum civico CataniaPuò. «La nostra priorità è la legalità – spiega Caserta – L’impressione che tutti percepiamo è che, in questa città, ognuno faccia quello che vuole e perde chi ha meno forza fisica ed economica. Così Catania è condannata a morire, da un punto di vista sociale e non solo». Le Amministrative nel capoluogo etneo rivestono un ruolo fondamentale per svariati motivi: Catania è la città più importante che andrà alle urne in Sicilia e, per la prima volta, si testerà l’asse tra dem e Cinque stelle – dopo lo strappo alle regionali – con la segreteria del Pd targata Elly Schlein. Insieme a Caserta, il segretario regionale e parlamentare Pd Anthony Barbagallo, la segretaria provinciale Mariagrazia Leone e la deputata regionale Ersilia Saverino. Per il Movimento, il deputato e referente regionale Nuccio Di Paola insieme alla collega d’aula Jose Marano e al parlamentare Luciano Cantone. Tutti uniti nonostante il dietrofont di Emiliano Abramo, indicato in un primo momento come candidato sindaco.
E proprio dal Movimento, a cui dovrebbe andare la carica di vicesindaco della coalizione di centrosinistra, arriva la notizia che al Consiglio comunale saranno candidati, oltre all’uscente Graziano Bonaccorsi, l’ex deputata regionale Gianina Ciancio e l’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Caserta non sembra preoccupato della sfida al centrodestra, anche se non è ancora chiaro chi sarà il suo, o la sua, avversaria principale. «Sono una corazzata? C’è il gregge e l’effetto trascinamento. Basta un nucleo che si comporta in un certo modo per determinate un effetto. Il centrodestra è una corazzata basata però su una fragilità che si caratterizza per una disinvolta tecnica del consenso che genera risultati nel breve termine ma che diventano pessimi a lungo termine».
Nel programma del professore, che si era già candidato con una lista civica nel 2013, vengono indicati dieci punti programmatici sotto la dicitura Catania LIBERA Catania. Dall’ambiente al diritto alla cittadinanza, passando per pulizia e salute e chiudendo con il «diritto alla legalità democratica e ai beni comuni». Diciannove pagine che Caserta prova a riassumere nel suo intervento in una piazzetta ventosa ma affollata e in cui si è intravisto – ma perché solo di passaggio insieme al proprio cane – anche l’ex assessore e possibile candidato sindaco di Fratelli d’Italia Sergio Parisi. «Sappiamo quanto sia difficile questa sfida perché le risorse sono scarse – aggiunge Caserta – perché l’amministrazione di questa città ha dimostrato nel tempo una serie di vizi nella gestione economica. Una finanza allegra da superare».
«Tutte le cose belle non sono semplici – aggiunge il segretario provinciale di Sinistra Italiana Pierpaolo Montalto – Oggi è un momento importante perché serviva un fronte unito e un unico comune denominatore per dare una speranza a questa città». Al termine della presentazione, la firma del programma da parte di tutti i rappresentanti e la ricerca, da parte dello stesso Caserta, della proprietaria di un portafoglio smarrito in mezzo alla folla. La corsa verso palazzo degli Elefanti è iniziata ufficialmente.
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