Presentato presso la Libreria Saltatempo ”Demoni incarnati”

Giovedi 25 settembre è stato presentato presso la Libreria Saltatempo di Ragusa il primo libro di Nicoletta Sciarrino, dal titolo “Demoni incarnati” (pubblicato da Il Filo).

Alla presentazione sono intervenuti la prof.ssa Sabina Montana, docente di Storia dell’Arte, in qualità di relatrice, e l’attore Alessandro Sparacino, che ha letto ed interpretato alcune delle poesie contenute nella raccolta.

Ho conosciuto Nicoletta, che attualmente frequenta il secondo anno della Facoltà di Scienze Antropologiche all’Università di Perugia, quando eravamo entrambe studentesse del liceo classico cittadino. Di lei mi hanno colpito già allora i modi riservati e schivi e la grande sensibilità artistico-letteraria.

La sua scrittura, per contrasto, è bruciante ed appassionata come dimostrano alcuni tra i suoi versi più suggestivi:

 

“La notte nera brucia nell’aria mozza il respiro

(…..)

onde di vento sommergono la terra

braccia d’acqua spaziano intorno

cieli privi di stelle si abbassano in un respiro sommesso

(…..)

non v’è morte, ma oscure anime

 

prive di fato.”                                                (da Giudizio)

 

Nonostante la giovanissima autrice ne parli come di “un’avventura cominciata per caso”, il libro sembra essere piuttosto il frutto di un lungo viaggio dell’anima, fatto di immagini fugaci e da fissare con pochi tratti di penna. Brevi attimi da imprimere sulla carta prima che fuggano via, come le pennellate di un impressionista tentano di cogliere le ultime luci del tramonto.

“Questi sono i ‘Demoni incarnati’ – aggiunge l’autrice – che vivono dentro ogni poeta”. Il coraggio di dire ciò che non dovrebbe essere detto (“la censura non mi spaventa, anzi mi stimola”) e il bisogno impellente di raccontare se stesso e gli altri testimoniando una vocazione poetica vissuta intensamente e senza riserve sin dalla più tenera età.

Il tòpos del poeta – albatro, incompreso dai propri simili, ritorna con prepotenza e si accompagna agli echi autobiografici presenti nella raccolta.

Il tono oscilla facendosi a tratti morbido e carezzevole, quasi mistico o sofferto e sferzante come nei versi:

 

“Io sono la strega

Colei che brucia

Il fuoco indomito di un oscuro passato

(…..)                     (da Al rogo)

 

L’autrice non teme di evocare immagini forti e plastiche, dense di echi classici che attinge dalle proprie letture e dalle proprie esperienze.

Particolarmente toccanti sono i versi:

 

Io muoio

lasciami andare …

sangue che scorre sull’asfalto

muoio,

schegge di vetro

nella mia pelle

Chiudo gli occhi

      (…..)

Sono anima

Il vento che soffia trapassa il mio corpo

Sono morta, amore

lasciami andare …                                (da A C.)

 

nei quali il tema della morte precoce ed ingiusta viene affrontato con sorprendente delicatezza e maturità.

Se davvero è poesia la capacità di cogliere ciò che altri occhi non vedono, a Nicoletta va il plauso di esserne stata capace.         


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