Il sogno di un ponte in grado di collegare la Sicilia alla Tunisia, l’Europa, dunque, all’Africa. Questa l’idea portata avanti dall’ingegnere Enzo Siviero, “il poeta dei ponti”, che ha dedicato gran parte della sua carriera nella progettazione e nell’insegnamento delle strutture nella facoltà di architettura dell’Università di Venezia, insignito a Palermo del premio intitolato al geografo arabo Al Idrisi.
Muhammad Al Idrisi, grande viaggiatore del 1100, divenne famoso per la sua attività di cartografo alla corte di Re Ruggero II, a cui mostrò le bellezze e la complessità dei Paesi del Mediterraneo. E proprio per questo motivo il premio, istituito nel 2009, dall’Osservatorio Mediterraneo del ministero degli Esteri e dalla Regione (che nel 2013 lo aveva abbandonato) e ripreso dallo scorso anno da HUB-Sicilia internazionale, organismo no profit che promuove l’internazionalizzazione della Sicilia, e dalle università siciliane, vuole porre l’accento su quelle personalità il cui operato riesce a promuovere il dialogo tra le culture diverse che popolano le sponde del nostro mare.
Proprio lo scorso anno il riconoscimento era stato attribuito a Wided Bouchamaoui, la presidente dell’associazione degli industriali tunisini (Utica) che adesso ha appena ottenuto anche il Nobel per la pace. Fra i premiati degli anni precedenti spiccano i nomi di Lech Walesa, Rita Levi Montalcini e Andrè Azoulay, presidente della Fondazione Anna Lindh di Alessandria per il dialogo fra le culture e consigliere del re del Marocco.
«Collegare le persone è la cosa più semplice, ma anche la più difficile da mettere in pratica – racconta Siviero – L’idea di TUNeIT, il ponte tra Tunisia e Sicilia, era già venuta in mente all’Enea, ma si trattava di un tunnel ferroviario sotterraneo. Ho solo pensato di portare alla luce questo progetto con l’ideazione di queste quattro isole artificiali abitate, quindi vive, collegate da ponti di 20, 25 chilometri su una rotta in cui ad oggi transitano oltre 200mila navi al giorno partite dall’Africa in direzione Rotterdam, che snobbano, dunque, sistematicamente il Mediterraneo».
«E fermarsi alla Sicilia – continua – sarebbe una diminutio. L’Africa è un continente che vedrà, ne sono certo, un enorme sviluppo nei prossimi anni, vista l’epoca di rapidissima evoluzione che stiamo vivendo e un collegamento da Nord a Sud con l’Europa sarà quanto mai essenziale per il futuro di entrambi i continenti».
L’ingegnere, che è stato coinvolto anche nelle opere di costruzione di imponenti ponti sul Corno d’Oro del Bosforo e sul canale di Suez, edificato in un solo anno, con sette miliardi di spesa, ha voluto spendere alcune parole anche in merito all’annosa questione del ponte sullo Stretto, di cui fu sostenitore, tanto da scrivere, in passato, anche una lettera all’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «La smettessero di dire che il ponte di Messina non sta in piedi – conclude Enzo Siviero – purtroppo i No gridano e i Sì fanno poco rumore».
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