Precari, si lavora al ddl per la stabilizzazione Musumeci: «Crocetta agisce come candidato»

Obbligo di assunzione per i Comuni e più diritti ai precari degli enti locali. Alla vigilia del lungo anno di campagna elettorale, la politica siciliana – da Crocetta ai deputati – esulta per il disegno di legge di stabilizzazione dei lavoratori degli enti locali siciliani. Una norma a lungo attesa che consentirà assunzioni fino al 50 per cento della pianta organica, «tranne per le categorie di lavoratori A e B per le quali non c’è alcun obbligo di concorso», ha spiegato il governatore.

L’esame del ddl, con la stabilizzazione che dovrebbe concludersi entro la fine del 2018, è iniziato già ieri sera nelle commissioni di merito a palazzo dei Normanni, mentre l’aula è convocata per il 27 dicembre: l’obiettivo è l’approvazione della norma già al 30 dicembre.

Secondo il presidente della seconda commissione all’Ars, Vincenzo Vinciullo, «dopo aver raggiunto il pareggio del bilancio da oggi comincia la corsa contro il tempo per far sì che la legge venga approvata entro il 31 dicembre, in modo tale che dal 1 gennaio Comuni, enti e la stessa Regione possano iniziare ad avviare le procedure di stabilizzazione». Per gli emendamenti alla norma c’è tempo fino al 27 dicembre alle 8 del mattino e Vinciullo invita i precari ad accertarsi che la categoria a cui appartengono sia stata inserita nel ddl: «C’è ancora tempo per correggere eventuali», sottolinea il deputato.

«Oltre alla possibilità di prorogare i contratti – sottolineano invece le deputate Pd Mariella Maggio e Antonella Milazzo, componenti della commissione Lavoro – le misure valgono anche per i lavoratori dei Comuni in dissesto e pre-dissesto finanziario, e per quelli delle ex Province. Si prospetta un finanziamento di durata ventennale, per portare a compimento la stabilizzazione di tutti i lavoratori interessati». Nella norma sono state ovviamente previste diverse forme di tutela: dalla malattia all’infortunio, fino alla legge 104 e la maternità, anche per i lavoratori del bacino dei Pip.

Scettico sull’intera operazione è invece Nello Musumeci, secondo il quale si tratta di «strumentalizzazione che non fa bene alla buona politica». Secondo il leader di #diventeràbellissima,i precari si chiedono «dove sono finiti i 35 milioni promessi. Perché – prosegue il j’accuse di Musumeci – costringere i lavoratori ad aspettare fino alla campagna elettorale per vedersi restituita la dignità del lavoro? Per quattro anni Crocetta ha agito da presidente-inutile, adesso agisce con cinismo da presidente-candidato».


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