Parte da Fiumetorto, località del Comune di Termini Imerese, nel Palermitano, la posa del cavo sottomarino del ramo est – tra Sicilia e Calabria – del Tyrrhenian Link, tra le infrastrutture elettriche italiane più rilevanti. Questa parte del progetto, realizzata da Prysmian, ha ricevuto finanziamenti europei per 500 milioni di euro e sarà seguita dal […]
Inizia la posa del cavo sottomarino Tyrrhenian link tra Sicilia e Calabria: al via i lavori a Termini Imerese
Parte da Fiumetorto, località del Comune di Termini Imerese, nel Palermitano, la posa del cavo sottomarino del ramo est – tra Sicilia e Calabria – del Tyrrhenian Link, tra le infrastrutture elettriche italiane più rilevanti. Questa parte del progetto, realizzata da Prysmian, ha ricevuto finanziamenti europei per 500 milioni di euro e sarà seguita dal ramo ovest che collegherà l’Isola alla Sardegna. Per un investimento complessivo di circa 3,7 miliardi di euro da parte di Terna, l’azienda che gestisce le reti elettriche italiane. Un’opera attesa anche e soprattutto in vista degli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione europea: il Tyrrhenian Link, infatti, con i suoi 970 chilometri di cavo sottomarino e una capacità di trasporto di mille megawatt per tratta, punta a incrementare la sicurezza e la flessibilità della rete elettrica nazionale, favorendo l’integrazione con le fonti rinnovabili per agevolare la transizione energetica.
Un’opera unica nel suo genere anche per chi dovrà realizzarla: sarà infatti la prima volta che Prysmian installerà un cavo HVDC a 2.150 metri di profondità. Per collegare, intanto, la località del Palermitano a Battipaglia, in provincia di Salerno. Ancora in Sicilia, sorgerà poi una stazione di conversione a Caracoli, sempre nel Comune di Termini Imerese, collegata all’approdo di Fiumetorto con un percorso in cavo interrato di circa dieci chilometri. Caracoli ospiterà anche una nuova sezione a 380 kV all’interno della stazione esistente. Secondo i programmi di Terna, l’intero progetto sarà operativo nel 2028, con l’entrata in servizio del primo polo del ramo est prevista per il 2026. Ma il progetto prevede anche la salvaguardia dell’ecosistema marino – che ospiterà il cavo – con il trapianto della pianta acquatica Cymodocea nodosa, per ripristinare circa 20mila talee su circa 1.200 metri quadrati di fondale e contribuire a proteggere la linea di costa dall’erosione.