Il poliziotto che si finge giornalista per infiltrarsi ai cortei. La telecamera con logo usata come lasciapassare

Abiti borghesi e telecamerina personalizzata con, ben in vista, un adesivo del quotidiano La Sicilia. Sembrerebbe un giornalista ma, in realtà, si tratterebbe di un agente di polizia. La presenza del dispositivo con l’adesivo del giornale etneo, secondo le segnalazioni arrivate a MeridioNews, è stata notata in almeno tre eventi, durante manifestazioni pubbliche svolte nelle ultime settimane. L’8 marzo, in occasione dello sciopero transfemminista; una settimana dopo, durante lo sgombero di un immobile occupato abusivamente in via Calatabiano; e, infine, il 30 marzo, per il corteo pro-Palestina che ha attraversato via Etnea. Uno di questi poliziotti addetti alle riprese video è stato immortalato in alcune foto, realizzate dal nostro giornale, durante lo sgombero di via Calatabiano. Si vede mentre staziona nella zona riservata alle forze dell’ordine, in un’area che quel giorno era assolutamente interdetta alla stampa. L’uomo è intento a conversare con altri agenti, appoggiato a una camionetta blindata. In un altro scatto, risalente invece alla manifestazione pro-Palestina del 30 marzo, lo stesso investigatore tiene in mano la telecamera brandizzata con il logo del giornale.

«C’erano sicuramente due persone con queste telecamere durante il corteo dell’8 marzo – spiega un testimone a MeridioNews – Avendo notato il logo del giornale, ho chiesto a uno di loro se fosse un giornalista e lui ha risposto di sì. Poi ho rivisto la stessa persona, pochi giorni dopo, durante lo sgombero di via Calatabiano, ma questa volta stava con gli agenti in divisa. Domenica l’ho rincontrato, ed era nuovamente con la telecamera a filmare tra i giornalisti». Non è inusuale – e, anzi, decisamente solito – che alcuni investigatori in borghese filmino i partecipanti a pubbliche manifestazioni. Insolita e nuova è piuttosto la scelta di farlo facendosi passare per giornalisti, forse per una maggiore legittimazione a infiltrarsi tra i manifestanti, garantendosi una migliore posizione e visuale. «Una ragazza, avendo il sospetto che una di queste persone potesse essere un poliziotto, in un’occasione gli ha chiesto di uscire dall’interno del corteo, ma lui si è presentato come giornalista de La Sicilia, mostrando il logo sulla telecamera come segno di riconoscimento», spiega un altro testimone dell’accaduto.

«Questa vicenda mi lascia senza parole. Non è tollerabile che venga utilizzato il nome del giornale da persone che non fanno parte della nostra redazione, chiunque esse siano», commenta a MeridioNews il direttore del quotidiano La Sicilia Antonello Piraneo. «Non conosco i motivi di questa scelta, ma ho visionato la foto e ho già chiesto chiarimenti alla questura», aggiunge il direttore. Per il momento, dagli uffici della polizia non trapela nessuna comunicazione ufficiale, ma è certo che sono in corso delle verifiche interne per capire i contorni di questa vicenda e stabilirne la responsabilità.


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