PARCO AUTO DA ROTTAMARE, SEI VETTURE PER TUTTA LA PROVINCIA A DISPOSIZIONE DELLA STRADALE DI AGRIGENTO
A distanza di giorni dal tormentone mediatico nato dal gesto degli agenti in servizio di ordine pubblico che hanno solidarizzato con i manifestanti togliendosi i caschi, e in un caso mescolandosi anche tra i manifestanti, non possiamo non tornare sul tema tanto dibattuto nel tentativo di meglio comprendere cosa sta accadendo tra le forze dell’ordine. La vicenda era stata interpretata in due diversi modi da altrettante posizioni. La prima, quella di alcune sigle sindacali delle stesse forze dell’ordine, era di conferma dell’intenzionale gesto. La seconda, quella del Ministero degli Interni, era invece una spiegazione squisitamente tecnica che si limitava a inquadrare il gesto come “previsto dal protocollo”. Al di là delle analisi su arretrati non corrisposti agli agenti protagonisti della manifestazione di solidarietà, e volendo esaminare soltanto l’aspetto professionale o gli strumenti in dotazione a chi dovrebbe tutelare i diritti dei cittadini assicurando che le leggi vengano rispettate, ne viene fuori un contesto davvero pietoso.
Lo conferma, con un comunicato che nulla a che vedere con le manifestazioni che da giorni presidiano varie città italiane, ne con i caschi tolti dagli agenti, il Silp Cgil. La nota, firmata dal segretario provinciale del sindacato Vito Alagna, descrive lo stato impietoso in cui versa la Polizia Stradale di Agrigento. Tra la città dei templi e i distaccamenti di Sciacca e Canicattì, la Stradale ha a disposizione soltanto sei autovetture la cui percorrenza media è di appena 260.000 chilometri. Come dire che se la Polizia Stradale della provincia di Agrigento intende fermare qualcuno per guida pericolosa, a questi sarà sufficiente accelerare, tanto gli agenti non saranno in grado di inseguirlo. Sempre che la disponibilità del mezzo gli avesse permesso di trovarsi la dove l’infrazione veniva commessa. “Ora però, la misura è colma; – recita la nota – in vista delle prossime festività, in un momento storico in cui dovremmo avere una maggiore presenza di agenti su strada, per garantire la necessaria sicurezza, sarà davvero arduo incrociare una pattuglia della Polizia stradale sulle vie di grande comunicazione della provincia e sul territorio.” Pare quindi che lo Stato, anche nella sua rappresentazione ufficiale e in livrea, stia cadendo a pezzi. Purtroppo gli ultimi pezzi vengono impiegati nel più dei casi per mantenere l’ordine pubblico e nel frattempo ci si stupisce se agenti di Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza inizino ad avere il dubbio che chi protesta può anche avere ragione.
Mauro Seminara
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