Politiche: in Sicilia centrodestra favorito, i candidati Uscenti e delusi da Regionali. Possibile ritorno di D’Alì

Un ritorno sulla scena di chi non ce l’ha fatta alle elezioni regionali, ma anche di parlamentari uscenti a caccia di una riconferma. Così si prospetta la geografia elettorale in Sicilia in vista del voto alle politiche il prossimo 4 marzo. Solo che questa volta, il Rosatellum, il sistema elettorale in vigore dal 3 novembre del 2017, con il quale si definirà la prossima mappa politica in parlamento, prevede l’assegnazione di nove seggi uninominali e di 16 plurinominali per il Senato, per un totale di 25 seggi, mentre per la Camera dei deputati nelle due circoscrizioni (Sicilia 1 e Sicilia 2) saranno assegnati nove seggi uninominali e sedici plurinominali alla prima, un seggio in più alla seconda. In totale 77, mentre i candidati sono già centinaia

La partita più dura sarà dunque quella per un posto nelle liste proporzionali, mentre le segreterie regionali e quelle romane, che in genere hanno l’ultima parola sulle liste, sono al lavoro per individuare i candidati per l’uninominale, nomi che possano avere un maggior effetto di trascinamento con il voto di opinione. Sembra non essere in discussione che nell’Isola la parte del leone la farà il centrodestra: secondo le simulazioni di Youtrend, il centrosinistra potrebbe essere competitivo in Sicilia al massimo in un paio di collegi, ma la vittoria dovrebbe essere in mano alla coalizione di centrodestra che intanto va definendosi. Più spazio per il Movimento 5 stelle nel Trapanese e nel Sud Est siciliano. E in questi giorni circolano già le prime voci su chi correrà in lista. 

I big del centrodestra saranno appunto alcuni uscenti o chi ha lavorato dietro le quinte per contribuire al successo delle regionali. Saverio Romano, che ieri a Roma ha presentato in conferenza stampa la lista di Noi con l’Italia (che raccoglie i movimenti di Quagliariello, Zanetti, Lupi, Fitto, Costa, Tosi) insieme all’Udc di Cesa. Nella stessa lista, guidata da Romano, dovrebbero correre l’ex assessore ai trasporti del governo Crocetta Giovanni Pistorio, Ester Bonafede, portavoce nazionale Udc. Si ripresenta anche Antonello Antinoro, che torna in campo dopo l’assoluzione dalle accuse di aver comprato nel 2008 voti mafiosi alle Europee. 

Un posto sicuro nelle liste di Forza Italia andrà a Gabriella Giammanco, portavoce del partito in Sicilia e per il consigliere comunale di Palermo Giulio Tantillo; al Senato ritornano Renato Schifani e Francesco Scoma. Ma cercano di rientrare anche la senatrice Simona Vicari e l’ex parlamentare regionale Francesco Cascio, che non ha fatto in tempo a riproporre la sua candidatura all’Ars dopo la sentenza che lo ha assolto dalle accuse di corruzione arrivata solo a fine novembre. A Catania i nomi in lizza sono quelli di Salvo Pogliese, parlamentare europeo, l’ex deputato regionale Pippo Arcidiacono, l’ex tronista televisiva di Catania già candidata in FI alle Europee Ilenia Citino, così come gli uscenti Enzo Gibiino e Basilio Catanoso. Più difficile la candidatura per Valentina Scialfa, fino a poche settimane assessora nella giunta di centrosinistra di Enzo Bianco. Per Fratelli d’Italia un posto bloccato in lista va a Giampiero Cannella, coordinatore per la Sicilia Orientale. 

A Siracusa e Ragusa si ripropongono con gli azzurri rispettivamente Stefania Prestigiacomo, Bruno Alicata e Antonino Minardo. Non si sa chi tra i coordinatori di Noi con Salvini troverà spazio nei seggi blindati, ma di certo i due, Angelo Attaguile e Alessandro Pagano si ripresenteranno, come il deputato Carmelo Lo Monte. Si parla anche del pupillo di quest’ultimo, l’avvocato Gesualdo Corvaja. Ad Agrigento Salvini candida anche l’ ingegnere aerospaziale ex An, Anna Sciangula. Con DiventeràBellissima, movimento del presidente della Regione Nello Musumeci, che per la prima volta affronta la competizione nazionale, in pole position Raffaele Stancanelli, coordinatore politico, ma c’è anche l’avvocato catanese Enrico Trantino, figlio dell’esponente storico della destra nazionale Enzo Trantino. 

Vanno definendosi anche le liste sugli altri territori: a Trapani freme per la ricandidatura in Forza Italia il senatore Tonino D’Alì, in parlamento ininterrottamente dal 1994. D’Ali deve però fare i conti con la richiesta di cinque anni di soggiorno obbligato da parte dei magistrati della Dda di Palermo. L’ex senatore può però contare su un saldo rapporto personale con Silvio Berlusconi che fa presumere un suo ritorno in pista. Tra i forzisti anche il giovane Giuseppe Guaiana, più votato in assoluto nelle scorse Comunali a Trapani, e che ha rinunciato alla candidatura alle Regionali. Ci sono anche l’ex deputato Ars Tony Scilla e il medico di Alcamo Giuseppe Parrino, figlio dell’ex senatrice Bono-Parrino. In quota sovranisti di Gianni Alemanno, passati in Noi con Salvini, cerca spazio l’ex deputato regionale Livio Marrocco, mentre per DiventeràBellissima, potrebbe esserci in lista il responsabile provinciale, Giuseppe Bica, sindaco di Custonaci. 

A Messina un altro nome che emerge tra gli azzurri è quello di Nenè Germanà, che chiede un seggio blindato dopo essere rimasto fuori alle scorse regionali nonostante 12mila voti. Francantonio Genovese vorrebbe garantire il cognato Franco Rinaldi, fuori dalla partita regionale, ma si fa anche il nome dell’avvocato di quest’ultimo Nino Favazzo. Per Fratelli d’Italia nella città dello Stretto potrebbe scende in campo il medico Fabrizio Sottile, molto vicino a Maurizio Gasparri, ma il deputato regionale Giuseppe Galluzzo sponsorizza l’amico Francesco De Luca, figlio di un accademico. 


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