I rumors sono insistenti, ma il presidente della Comunità di Sant'Egidio allontana da sé l'ipotesi di una candidatura nel listino catanese di Liberi e Uguali. Progetto politico che però pare piacergli: «Guardo a loro con stima», dichiara a MeridioNews. Il suo nome, la politica, se lo contende da tempo
Politiche, Emiliano Abramo nel partito di Grasso? «Simpatia per la lista, ma nessuno me l’ha chiesto»
Tutti lo cercano, tutti lo vogliono, e già da qualche tempo. A quanto pare, adesso, anche dalle parti della nuova cosa rossa, la lista Liberi e Uguali che ha trovato nel presidente del senato Pietro Grasso il proprio leader per la battaglia delle prossime elezioni politiche. Emiliano Abramo è lo stimato docente universitario che guida, a Catania, la Comunità di Sant’Egidio. Che il movimento laico fondato da Andrea Riccardi eserciti sul mondo politico una fascinazione dura a passare di moda è storia nota. Fatto che si riverbera, agevolato da capacità e physique du rôle riconosciuti un po’ da tutti in capo a lui, anche sulla guida locale dell’associazione nata per «mettere in pratica il Vangelo».
Un giorno alla Regione, un altro al Comune: Emiliano Abramo è stato accostato a vari incarichi pubblici. L’ex presidente Crocetta si prese il gran rifiuto: aveva pensato a lui, a inizio 2017, per la poltrona di assessore regionale alla Famiglia dopo le gaffes e le dimissioni di Gianluca Miccichè. «Il mio posto, specie davanti all’emergenza sbarchi, è fra i volontari della Comunità», aveva spiegato Abramo alla stampa . Qualche mese dopo, nel pieno della ricerca, fra i partiti del centrosinistra, di un successore di Crocetta in vista delle Regionali spuntò di nuovo il suo nome. Claudio Fava non aveva ancora ricompattato le sigle alla sinistra del Pd, ed Abramo sembrava essere, per qualcuno, il nome buono per rimettere assieme i cocci di un’alleanza di centrosinistra.
Si impose però, in extremis, la candidatura a presidente del rettore di Palermo Fabrizio Micari, che riuscì a convincere il presidente della Comunità per la designazione ad assessore alle Politiche sociali. «Mi è subito piaciuto per la sua semplicità», diceva a MeridioNews riferendosi all’uomo scelto dal Pd per guidare una coalizione che si aprì non verso sinistra, ma all’apporto dell’ormai scomparso partito centrista di Angelino Alfano. E rivelando, anche, che a cercarlo politicamente era stato anche Nello Musumeci. «Con mio grosso imbarazzo – annotava Abramo – c’è una distanza tra quello che io vivo e quello che spesso mi trovo ad ascoltare da Salvini e da Meloni».
Poche settimane prima era invece stato il turno delle voci in ambito cittadino. Angelo Villari lascia l’assessorato al Welfare della giunta del sindaco Enzo Bianco che, senza grandi sorprese, valuta sempre un nome, sempre quello di Abramo, per rioccupare la poltrona. Operazione non andata in porto, ed assessore è diventato Fortunato Parisi, ex segretario della Uil catanese.
Il brusio si è ripresentato puntualmente con l’avvicinarsi della scadenza delle Politiche. Un posto da capolista, in chiave quota proporzionale, sarebbe tenuto in caldo da Liberi e Uguali proprio per Abramo. Ma chi sogna l’abbraccio fra il rappresentante della Comunità e la sinistra bersaniana post-vendoliana pare che debba restare deluso. «La voce è arrivata anche a me – dice a MeridioNews il diretto interessato, liquidando la questione con poche e chiare battute – ma è del tutto infondata». Nessun incontro a Roma, da dove secondo qualcuno sarebbe anche arrivato un autorevole via libera anche dalla Comunità: «Non c’è niente di vero, ho stima per il presidente Grasso, è una leadership autorevole per un soggetto che guardo con stima e simpatia, ma nessuno mi ha cercato per una candidatura».
Così, in ottica catanese e smentite di rito a parte, la cosa rossa potrebbe attingere ancora a qualcuno dei nomi già visti alle Regionali – Danilo Festa su tutti – e la novità dell’apporto del consigliere comunale da poco uscito dal Pd Niccolò Notarbartolo.