Il primo cittadino, dopo avere appoggiato ieri la manifestazione organizzata da Fratelli d'Italia, stamattina ha ribadito la propria contrarietà al mantenimento dell'obbligo di rincasare entro le 22. Ma la situazione non sembra sotto controllo
Catania, Pogliese all’attacco del coprifuoco «inutile» Ma a piazza Sciuti non si fermano gli assembramenti
«Una misura incostituzionale che limita le libertà individuali», mantenuta con «ostinazione» nonostante sia «ormai eccessivo e forse anche inutile». Questo il pensiero del sindaco di Catania Salvo Pogliese riguardo all’obbligo di continuare a rincasare entro le 22. Proprio ieri sera il partito del primo cittadino, Fratelli d’Italia, ha indetto nel capoluogo etneo una manifestazione di protesta. Tra i partecipanti annunciati lo stesso Pogliese, che poi però non avrebbe preso parte ma che stamattina ha pubblicato un post sul tema coprifuoco. «Questo primo maggio, oggi più che mai, lo dedichiamo a chi il lavoro lo ha perso, a chi vive una condizione di precarietà, ai titolari delle piccole imprese commerciali e ai loro dipendenti, che con le dovute cautele, chiedono, di ripartire – ha scritto il sindaco – Per loro oggi, anche quest’anno, non è giornata di festa. Il governo nazionale ascolti il grido di aiuto delle categorie produttive, di coloro che tirano avanti il Paese, che non potranno ancora riaprire per l’ostinazione a mantenere un coprifuoco ormai eccessivo e forse anche inutile. Si permetta loro di poter ripartire, ovviamente nel rispetto della sicurezza, accelerando sulle vaccinazioni che non decollano».
Le parole del sindaco etneo, tuttavia, arrivano in un momento in cui a tenere banco sono i molteplici episodi di assembramenti che si sono registrati in varie zone della città. Con gruppi di giovani che, complice le temperature sempre più calde, decidono di rimanere fuori e aggregarsi. Tra i punti del centro interessati c’è piazza Sciuti, dove già nei giorni scorsi i carabinieri erano dovuti intervenire per sensibilizzare oltre duecento giovani riuniti in gruppetti. «Un’azione preventiva più che repressiva», l’hanno definita dal comando provinciale. Neanche 24 ore dopo, però, la scena si è ripetuta: ieri sera, dopo le 21, un altro assembramento si è registrato nella stessa piazza. Da un video pubblicato sul web, si sente qualcuno inneggiare alla libertà mentre sullo sfondo si intravedono i lampeggianti della polizia.
Dal canto suo Pogliese è convinto che sia giunto il momento di allentare la stretta, togliendo il coprifuoco e consentendo così alle attività produttive di proseguire anche dopo le 22. «L’Italia tutta, soprattutto quella che è meno garantita, quella che ogni giorno si mette in discussione puntando sulla propria buona volontà, vuole tornare a lavorare e a creare benessere, salute e opportunità di crescita. Le istituzioni tutte, a cominciare da quelle nazionali, hanno il dovere di trovare le soluzioni più adeguate», ha aggiunto il sindaco etneo.
Dichiarazioni che sono state condannate fermamente dal Movimento 5 stelle. «Irresponsabile, fuori da ogni logica e strumentale. Solo così si può definire la scelta di Pogliese di aderire al flash mob di stasera organizzato da Fratelli D’Italia contro il coprifuoco – scrivono i pentastellati in una nota -. Il nostro sindaco ha forse dimenticato che appena due giorni fa Catania contava quasi la metà di positivi di tutta la Sicilia e che il coprifuoco si è dimostrato una misura valida per contenere la diffusione del Covid? Come pensa di arginare il contagio se non vengono rispettate le minime misure di sicurezza? Spera forse, cavalcando il malcontento e i disagi dei cittadini, di conquistare i consensi che va perdendo di giorno in giorno?»