I corsi di laurea della sede decentrata dovranno essere ridotti: si passerà da quattro a una (massimo due facoltà). Catania non è disponibile ad attivare strutture inter-ateneo
Pochi giorni di proroga per lattivazione del 1° anno a Ragusa
L’incontro di venerdì 29 maggio, tra il rettore Antonino Recca e i rappresentanti del Consorzio universitario ibleo guidati dal neo presidente, senatore Giovanni Mauro, e dal vicepresidente, senatore Giovanni Battaglia, ha avuto un andamento meno idilliaco di quanto potrebbe ricavarsi dal tono conciliante del comunicato congiunto finale affidato al “Bollettino d’Ateneo”. La richiesta tassativa delle garanzie di pagamento, in mancanza delle quali i corsi di primo anno non verranno attivati, è stata mantenuta. Al termine della riunione i rappresentanti del consorzio sono rientrati in sede dicendosi intenzionati a provvedere al pagamento ed ottenendo pochissimi giorni di proroga.
Definitiva e positiva pare invece la presa d’atto dell’insostenibilità della presenza di quattro facoltà, a fronte di un bilancio che non supera i quattro milioni di euro l’anno. Tenendo conto degli oneri per il mantenimento del consorzio e degli indispensabili investimenti per il diritto allo studio, tale cifra, a giudizio dell’Università di Catania, è appena sufficiente ad assicurare la presenza di una sola facoltà.
Toccherà dunque all’ateneo stabilire quali corsi di laurea decentrati potranno essere mantenuti a Ragusa, limitando a una sola facoltà (massimo due) tra Agraria, Lingue, Giurisprudenza e Medicina. A condizione di assicurare una dotazione finanziaria sufficiente, il consorzio potrà godere del contributo suppletivo delle tasse degli iscritti nella sede di Ragusa.
Sono queste le linee-guida del confronto tra ateneo e consorzio ibleo, che proseguirà in vista del piano didattico 2010-2011, basato sull’applicazione del DL 270. In relazione alla minaccia di stabilire convenzioni con altri atenei, il rettore Recca non ha fatto una piega: l’Università di Catania non sarà disponibile ad attivare strutture inter-ateneo, essendo determinata a mantenere la propria presenza in una sede decentrata soltanto in posizione di esclusività. Il coinvolgimento di altri atenei determinerebbe pertanto il rientro dei docenti dell’Università di Catania, la chiusura dei corsi e il passaggio degli iscritti a corsi attivati da un’altra università.
Intanto, per la decisione definitiva sui corsi nelle sedi decentrate, è stato convocato un senato accademico straordinario. La seduta si terrà venerdì 5 alle ore 10:30.