La manifestazione nazionale si svolgerà anche a Catania, venerdì alle 17. Dal raduno alla spiaggia libera numero 1 si andrà a piedi nudi fino al lido Verde, dove due anni fa sei persone persero la vita durante uno sbarco. Un'iniziativa per sensibilizzare sui temi dell'accoglienza e per il superamento del regolamento di Dublino
Playa, Marcia delle donne e degli uomini scalzi In cammino per chiedere più diritti per i migranti
Una marcia a piedi nudi. Un cammino dalla spiaggia libera numero 1 al lido Verde, nel luogo dove il 10 agosto di due anni fa sei migranti persero la vita. È percorso che la Marcia delle donne e degli uomini scalzi seguirà a Catania venerdì, alle 17. L’iniziativa si terrà in contemporanea in tutta Italia e si propone di chiedere «certezza di corridoi umanitari sicuri», «accoglienza degna e rispettosa», «chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti» e il superamento del regolamento di Dublino che stabilisce le norme del diritto d’asilo. «Abbiamo scelto di farla in spiaggia perché è un luogo simbolo», spiega Massimo Malerba, uno dei promotori. «Evoca gli sbarchi e le tragedie a essi legati – prosegue – Per questo ci fermeremo là dove sono morte sei persone».
Una volta arrivati al punto finale della marcia, «ci fermeremo per un momento di riflessione e ci tratterremo con delle letture tenute da Artisti migranti, un gruppo di attori e attrici». A loro si affiancherà anche l’attrice Lucia Sardo. «Vogliamo fare una cosa diversa, una manifestazione che coinvolga anche le famiglie, non solo gli addetti ai lavori – sottolinea Malerba – La spiaggia può essere un luogo in cui incontrare e coinvolgere molte persone».
In Sicilia sono due gli eventi organizzati, oltre a Catania ce ne sarà uno a Palermo. Per questo motivo «ci hanno contattati anche dal Calatino e dalla provincia di Siracusa». L’idea è nata quasi per caso, «l’abbiamo lanciata costruendola direttamente sul web, su Facebook – racconta – Tantissimi cittadini stanno aderendo a titolo personale e anche diversi gruppi». Finora si sono raccolti attorno alla manifestazione l’Associazione nazionale partigiani, Amnesty international gruppo 72 Catania, Cope-Cooperazione paesi emergenti, Cgil, Pax Christi, Lila, associazione Penelope e Catania ecologia. «Aderiranno anche dalla comunità eritrea catanese».
«La sensazione che ho è che sarà davvero una grande manifestazione, stiamo avendo delle risposte oltre le aspettative», confessa Massimo Malerba. «Lo spirito è quello di partecipare a una mobilitazione nazionale importante: stiamo vedendo cosa sta accadendo intorno a noi, ai confini dell’Italia e sulle nostre coste. È inaccettabile. Vogliamo fare sentire la nostra voce e chiedere maggiori diritti».