Ieri sera circa 800 persone hanno partecipato al corteo di solidarietà nei confronti di Antonio Bevilacqua che sabato notte ha subito un'intimidazione. «È stata una piacevole sorpresa», commenta il primo cittadino che racconta a MeridioNews la sua «idea chiara su quanto successo»
Pietraperzia, in centinaia a fiaccolata per il sindaco «Reazione che dà fastidio a chi frequenta i mafiosi»
«Una piacevole sorpresa». Antonio Bevilacqua, il sindaco grillino di Pietraperzia, non se l’aspettava una reazione così pronta e vigorosa dei suoi concittadini. Ieri sera in centinaia – alcuni presenti stimano circa 800 persone – sono scesi in strada per manifestare solidarietà al loro sindaco che, nella notte tra sabato e domenica, ha subito un’intimidazione. Due persone a volto coperto, come si vede dalle telecamere di sorveglianza, hanno dato fuoco a due ingressi della casa dove il primo cittadino vive con la sua famiglia. Nella giornata di ieri, oltre ai messaggi provenienti da tutto il mondo politico e dai vertici del Movimento cinque stelle (compreso Beppe Grillo che ha esordito al telefono con «questi bastardi…»), a Pietraperzia è scattato il passa parola per organizzare una fiaccolata. A lanciare la proposta è stata l’Associazione di volontariato petrina. E hanno risposto in tanti. Un lungo serpentone – in testa uno striscione con la scritta «Le vostre intimidazioni sono le nostre medaglie al valore» – che è partito dalla parrocchia principale, è sceso fino alla zona più a valle del paese, per poi risalire nuovamente fino alla chiesa madre, che ha ospitato gli interventi finali.
«Molti occhi che hanno osservato da fuori il corteo si saranno aperti bene – commenta il sindaco – a qualcuno questa reazione ha sicuramente dato fastidio, evidentemente non ha ben calcolato il boomerang che sarebbe scaturito dall’intimidazione. Qui ogni gesto, ogni parola viene captata, una parte del paese conserva l’abitudine a non allontanare personaggi legati agli ambienti mafiosi, anzi li continua a frequentare anziché emarginarli e non va bene». Su quanto successo Bevilacqua ha un’idea chiara. «Noi non abbiamo fatto qualcosa che in maniera diretta è andata a contrastare le famiglie mafiose del territorio – spiega – piuttosto portiamo avanti una battaglia per il rispetto delle regole che evidentemente dà fastidio a chi si sente superiore alle regole». Un esempio? «Abbiamo assegnato per la prima volta un alloggio popolare seguendo la graduatoria, senza cedere a pressioni che ci sono state. Abbiamo messo ordine ai parcheggi e nel corpo dei vigili urbani. Ma non credo che queste singole azioni abbiano causato l’intimidazione, è l’insieme di tutta la nostra attività amministrativa. Certo – continua – è impensabile che in questo paese di quanto successo l’altra notte non siano stati informato preventivamente certi personaggi».
Dall’inizio della sindacatura, la voce del sindaco si è alzata soprattutto per chiedere più sicurezza e una presenza costante dei carabinieri 24 ore su 24. Al momento infatti di notte non c’è un presidio delle forze dell’ordine a Pietraperzia. E recentemente gli episodi di criminalità si sono moltiplicati: furti in abitazione, macchine bruciate, anche una rapina a mano armata in una rivendita di tabacchi. «Noi – sottolinea il primo cittadino – siamo più vicini a Caltanissetta, ma facciamo parte della provincia di Enna, quindi, nel caso di necessità, la volante arriva da Piazza Armerina e impiega anche un’ora, in base alla disponibilità. Così non si può continuare, i carabinieri fanno del loro meglio, ma – conclude – abbiamo chiesto a tutti gli organi preposti, a cominciare dalla prefettura, di assegnare a Pietraperzia una presenza 24 ore su 24». Nei prossimi giorni, a portare la solidarietà a Bevilacqua, potrebbero arrivare anche i deputati nazionali del Movimento cinque stelle.