La polizia di Stato ha arrestato il pregiudicato M.C. (classe 1958) per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Nel pomeriggio di ieri, personale delle volanti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, su disposizione della S.O., veniva inviato presso un’abitazione sita nel quartiere Picanello ove era stata segnalata una animata lite in famiglia con soggetto […]
Picanello, forbiciate al fratello: «Tanto ti ammazzo»
La polizia di Stato ha arrestato il pregiudicato M.C. (classe 1958) per maltrattamenti in
famiglia e lesioni personali aggravate.
Nel pomeriggio di ieri, personale delle volanti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, su disposizione della S.O., veniva inviato presso un’abitazione sita nel
quartiere Picanello ove era stata segnalata una animata lite in famiglia con soggetto
armato di coltello.
Sul posto gli operatori dopo essere entrati all’interno dell’appartamento,
trovavano due uomini riversi a terra, uno con il volto tumefatto e una ferita sullo zigomo
destro e l’altro con ferite sanguinanti al braccio destro e alla mano destra. Gli agenti accertavano
che M. C. era entrato all’interno dell’abitazione, per futili motivi e in preda all’ira e,
brandendo una forbice aveva colpito più volte il fratello Alessandro agli arti superiori;
questi al fine di difendersi aveva colpito l’aggressore al volto procurandogli una ferita allo
zigomo destro.
All’interno dell’abitazione veniva identificata l’anziana madre dei due che durante l’episodio
era stata anche lei colpita da M. C. con calci e pugni.
L’aggressore, nonostante la presenza degli agenti di polizia che nel frattempo lo avevano
bloccato cercando di trattenerlo con non poca difficoltà, aveva continuato a minacciare di
morte il fratello proferendo le seguenti parole: «Tanto ti ammazzo».
M. C., già nel mese di ottobre dello scorso anno, aveva tentato di aggredire la madre e il
fratello sempre utilizzando delle forbici senza però riuscire nell’intento.
Pertanto, il soggetto veniva tratto in arresto per i reati sopra indicati e condotto presso gli
uffici della questura di Catania; lo stesso, su disposizione del pubblico ministero di turno, veniva
associato presso la locale casa circondariale di piazza Lanza in attesa della convalida
del giudice.
(Fonte: questura di Catania)