Dopo la rinuncia al giro in pescheria, stasera il leader del Movimento 5 Stelle salirà sul palco di quella che a Catania può essere considerata «la piazza della prima repubblica». Qui dal dopoguerra agli anni '80 hanno fatta tappa tutti i più grandi uomini politici, da De Gasperi a Nenni, da Almirante a Berlinguer. Ma da almeno vent'anni rimane vuota in occasione di eventi elettorali. «Solo Grillo può permetterselo, gli altri hanno paura», riflette il docente di Scienza Politica Orazio Lanza
Piazza Università aspetta Beppe Grillo «Un luogo storico, temuto dagli altri politici»
Le previsioni portano pioggia su Catania per le prossime ore. Piazza Università stasera potrebbe quindi essere invasa da tanti ombrelli colorati. Perché dopo un tour di due settimane, durante il quale è salito anche su una vecchia locomotiva tra Scordia e Vizzini, Beppe Grillo è arrivato nel capoluogo etneo. È saltato lappuntamento di stamattina alla pescheria, perché il grande capo aveva bisogno di riposarsi. Ma stasera davanti al Rettorato si aspetta il pienone, come in tutti gli altri centri raggiunti dal leader del Movimento 5 Stelle. I sondaggi nazionali lo danno al 17 per cento, secondo partito a ruota del PD. «In Sicilia supererà sicuramente la doppia cifra», spiega Orazio Lanza, docente di Scienza Politica all’Università di Catania.
Intanto ha riportato la gente nelle piazze. Accorsa a sentire il comico o seriamente coinvolta dalla proposta politica del movimento e del suo guru? Saranno le urne domenica a decretarlo. Se la presenza fisica sotto il palco si trasformerà in voto, la percentuale rischia di oltrepassare abbondantemente la doppia cifra. A Catania, dopo la visita allazienda agricola biologica Grimaldi, la scelta dellentourage di Grillo è caduta su piazza Università. Luogo storico per i catanesi, teatro di innumerevoli comizi nei decenni precedenti. «Possiamo definirla la piazza della prima repubblica», analizza Luciano Granozzi, docente di Storia Contemporanea del dipartimento di Scienze umanistiche dell’ateneo catanese. Qui a partire dal dopoguerra si sono avvicendati De Gasperi, Togliatti, Nenni, Almirante e Berlinguer. La gente accorreva a sentire quei leader carismatici visti prima in televisione su Tribuna politica. E la piazza si riempiva puntualmente, con la folla assiepata fino ai quattro canti, allincrocio con via San Giuliano. «Soprattutto per i politici di centrodestra, Giorgio Almirante su tutti», spiega Lanza. Innegabile la vocazione a destra di Catania che oggi discute sulla proposta di intitolazione di una strada all’ex segretario del Msi.
«Era una società ancora prototelevisiva analizza Granozzi limportanza dei comizi di piazza resistette fino alla crisi dei partiti, ma era già cominciata a scemare da un po. Ricordo però ancora la piazza piena, ad esempio, in occasione del discorso di Marco Pannella, candidato alle elezioni comunali nel 1988». Erano due i luoghi scelti per essere teatro dei comizi, il più importante era piazza Università, laltro la più piccola piazza Manganelli. «Si faceva un sorteggio per scegliere quale partito dovesse usare una e quale laltra, soprattutto negli ultimi due giorni delle campagne elettorali», continua Granozzi.
Tuttavia ormai da ventanni almeno, la piazza della prima repubblica ha perso la sua sacralità e non si riempie in occasione di eventi elettorali. Anzi, spesso, sono gli stessi politici ad evitare di sceglierla. «Molti hanno timore ad affrontarla, per paura di vederla vuota. Solo Grillo in questo momento può permetterselo», puntualizza Lanza. Così come è lunico a potersi confrontare con pescatori, camionisti, contadini. «Cosa dovrebbero andare a dire gli altri politici agli operai di Termini Imerese o ai pescatori di Mazara del Vallo? si chiede retoricamente il docente di Scienza Poltica Li prenderebbero a pernacchie. Grillo e il suo staff hanno fatto un egregio lavoro di comunicazione, individuando tutte quelle categorie di lavoratori delusi, traditi in qualche modo dalla politica nel recente passato. Ma questo non basta per dire che il Movimento 5 Stelle ha una seria proposta politica». Per Lanza, Grillo fonde un po dellindipendentismo originario del dopoguerra, qualcosa del Qualunquismo, movimento guidato da Guglielmo Giannini alla fine degli anni 40, ma allo stesso tempo, «riesce ad incanalare una forte domanda di partecipazione politica». «Lui dice: votate per voi, non per me. E così propone una forma di autocoscienza, un messaggio in cui si ritrovano tutti quelli delusi e pentiti di essersi fidati dei partiti».
Perché dunque tanta gente torna a riempire le piazze per ascoltare Grillo? Sarebbe la stessa cosa se si presentassero solo i candidati delle liste del Movimento 5 Stelle e il candidato alla Regione Giancarlo Cancelleri? «Aspettiamo di valutare lesito di domenica analizza Granozzi ma io credo che se venisse Benigni il riscontro di pubblico sarebbe chiaramente ancora più eclatante. Grillo riempiva i teatri a pagamento prima di buttarsi in politica, mentre ora ha trasferito gratuitamente il suo show nelle piazze, dandogli la forma di comizio. È un elemento che non va sottovalutato».
[Foto della pagina Fb Catania]