Piazza Tricolore, vietata la balneazione Ma le regole non valgono per tutti

Tornano le transenne a piazza Tricolore sul lungomare di Catania. La scogliera su cui sorge il sito è in equilibrio precario, suscettibile di frane e crollo. Lo ha affermato ieri la capitaneria di porto a seguito di un sopralluogo fatto su segnalazione del genio civile. In un’ordinanza con decorrenza immediata è stato stabilito che il tratto di scogliera a sud della piazza, «nonché lo specchio di mare antistante fino ad una distanza di 50 metri – si legge – sono interdetti all’accesso, transito, sosta di persone ed unità nautiche di qualsiasi tipo, nonché alla balneazione». La conseguenza è la chiusura delle strutture in legno per l’accesso al mare dei lidi Lungomare e Al Gambero sul lato destro del piazzale. Un divieto che non vale però per la struttura in costruzione sul lato sinistro. Particolarità che solleva i dubbi dei cittadini.

Nessun reato sembra essere stato commesso, perché le concessioni demaniali marittime agli stabilimenti balneari, intestate alla società a responsabilità limitata Gestioni turistiche, sono state regolarmente concesse ed anche rinnovate negli anni. È stato invece accertato «sussistente e concreto – si legge ancora nell’ordinanza – un rischio per la balneazione e la sicurezza della navigazione nelle aree oggetto delle sopracitate concessioni, nonché dei sottostanti specchi acquei». Nel documento si specifica che il gestore deve provvedere all’immediata interdizione, diurna e notturna, «dell’intero impalcato in legno antistante lo stabilimento balneare lido Lungomare ed agli accessi dei due solarium asserviti al Lido Al Gambero», nonché «delimitare gli specchi acquei antistante i predetti lidi».

Da stamattina per gli utenti delle due strutture è impossibile fare il bagno. La zona è recintata, anche se manca ancora la segnaletica in mare. Guarda il video.

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Un divieto che causerà un grosso danno economico alle due strutture, in questo periodo di piena stagione balneare. «È giusto occuparsi della sicurezza – ci dice una turista francese intenta a rilassarsi al lido Al Gambero – ma non potevano pensarci prima, invece di creare tutti questi disagi?», si chiede. Nessuna dichiarazione da parte della proprietà.

Non tace, invece, la società civile che si chiede come sia possibile porre un divieto nella parte destra della piazza e non in quella sinistra, dal momento in cui le condizioni della scogliera sono le stesse. Nessun problema, infatti, per il grande stabilimento balneare in legno, che da piazza Tricolore si estende per buona parte del lungomare fino a superare il bar Ernesto . E c’è già chi solleva dei dubbi sulla trasparenza dell’operazione. «A costruirlo è la società Buy2build srl che è legata al gruppo della Vecchia dogana – dichiara Salvo Grillo del Gar, Gruppo azione risveglio – Oltre ad autorizzare la Vecchia dogana, la capitaneria non starà facendo fuori anche la concorrenza limitrofa?», si domanda.

«Questo stabilimento, inoltre – aggiunge Grillo – oltre a togliere il mare ai cittadini, gli toglierà anche l’aria». È prevista, infatti, una vetrata per delimitarne l’area. Respirare la brezza marina per quanti sono soliti passeggiare al lungomare di Catania sarà più difficile. Al momento al posto della vetrata c’è un reticolato e già il panorama ne risente.


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Un'ordinanza della capitaneria di porto vieta di fare il bagno agli utenti dei lidi presenti sul lato destro della piazza. Con la giustificazione che è a rischio la pubblica incolumità. Nessun provvedimento, invece, per la mega struttura in costruzione sull'altro lato. Particolare che suscita dubbi sulla legittimità dell'operazione.  «Oltre ad autorizzare la struttura, la capitaneria non starà facendo fuori anche la concorrenza limitrofa?», chiede il Gar

Un'ordinanza della capitaneria di porto vieta di fare il bagno agli utenti dei lidi presenti sul lato destro della piazza. Con la giustificazione che è a rischio la pubblica incolumità. Nessun provvedimento, invece, per la mega struttura in costruzione sull'altro lato. Particolare che suscita dubbi sulla legittimità dell'operazione.  «Oltre ad autorizzare la struttura, la capitaneria non starà facendo fuori anche la concorrenza limitrofa?», chiede il Gar

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