E' l'iniziativa promossa dal Circolo città futura, con sede a pochi passi dallo spazio urbano che in questi giorni viene riqualificato dai suoi membri, sotto gli occhi attenti dei bambini della zona. Pronti a fare richieste e dare suggerimenti sui colori da scegliere. «Un modo per dimostrare che un luogo cittadino condiviso può esistere con poco e per ricordare che non esiste ancora una via dedicata al grande pensatore italiano», spiega Alberto Rotondo. In attesa dell'inaugurazione di domenica
Piazza Respighi diventa piazzetta Gramsci Tra panche colorate e giochi per il quartiere
Piazzetta Gramsci, a Catania, diventa a colori. Per quanti, dopo aver fatto mente locale sulle proprie conoscenze di toponomastica cittadina, pensano di ricorrere alle mappe online, il consiglio è di risparmiare la fatica: perché lo spazio urbano rimesso a nuovo in questi giorni dal Circolo città futura non esiste. Almeno non ancora. Sulla carta si tratta di piazza Respighi, più un parcheggio grigio per la folla di utenti Inps, proprio all’angolo con viale Libertà, che una piazza. Ma da domenica 1 settembre, almeno per gli abitanti della zona, cambierà nome e diventerà uno spazio condiviso. «Il nostro è un atto simbolico – spiega Alberto Rotondo, del Circolo città futura – Siamo partiti da due idee: da un lato la denuncia della mancanza, nella toponomastica cittadina, di una strada intitolata al grande pensatore Antonio Gramsci (curatore di una pubblicazione da cui prende nome il circolo etneo, ndr) e dall’altro la voglia di trasformare uno spazio grigio in un posto colorato e accogliente che possa essere vissuto da grandi e bambini».
Con panchine fucsia e verde mela. I lavori di riqualificazione dal basso sono cominciati ieri e proseguiranno per tutta la settimana. All’appello mancano ancora i giochi per i più piccoli e delle fioriere con piante aromatiche a disposizione – e sotto la cura – degli abitanti del quartiere, complice la vicinanza di una fontanella. Un piano che però cambia in corso d’opera. «Come giochi avevamo pensato al classico sciancatello (il gioco della campana, ndr), ma poi abbiamo raccolto il suggerimento di una bambina della zona che ci ha richiesto il twister», racconta Rotondo. Persino il colore delle panchine è stato scelto con un metodo partecipativo: «Una decisione collettiva dopo un dibattito tra il verde mela e il verde acido», ride il membro del Circolo.
«Così dimostriamo che si può tenere uno spazio urbano in modo decoroso anche con poco – continua – E l’interesse degli abitanti del quartiere ci fa essere fiduciosi anche sulla sua manutenzione». Un rapporto, quello con i catanesi della zona, dovuto alla vicinanza della sede del Circolo dalla futura piazzetta Gramsci e «dal nostro costante presidio sul territorio – spiega Rotondo – Del quale questa iniziativa non è che uno sviluppo naturale». Ma anche una nota per l’amministrazione etnea, affinché si accorga della mancanza nella toponomastica cittadina di uno spazio intitolato al politico e pensatore italiano. Al di là delle richieste ufficiali, valide anche – ricordano dal Circolo – per l’assenza sulle vie cittadine di una targa che ricordi Salvatore Novembre, il giovane manovale ucciso in piazza Stesicoro durante le manifestazioni contro il governo Tambroni del luglio 1960, e Graziella Giuffrida, maestra partigiana. «E’ uno stimolo all’amministrazione che viene per altre vie – commenta Rotondo – Insieme al valore del coinvolgimento e della consapevolezza dei cittadini nella gestione di uno spazio comune».
L’inaugurazione, a lavori ultimati, è prevista per domenica 1 settembre. Quando verranno presentati alcuni progetti promossi dal Circolo città futura, insieme a momenti di convivialità. «Tra i progetti di cui parleremo c’è RisOrti migranti – spiega Rotondo – Il cui obiettivo è avvicinare il produttore al consumatore con una cooperativa agricola gestita da ragazzi migranti che si occuperanno anche della consegna a chi ne fa richiesta». In collaborazione con i gruppi di acquisto solidale, già organizzati dal Circolo. Un momento con il contorno di una cena sociale vegana – tra rivisitazioni delle tradizionali cipolline e piatti internazionali – ed esposizioni di artigiani locali. «Vogliamo proiettarci in un futuro che sarà migliore se ognuno fa la propria parte – conclude Alberto Rotondo – Con un briciolo di creatività, che non guasta mai».
[Foto di Emanuele Rizzo per Circolo città futura]