Non è forse detta l'ultima parola sul futuro dell'immobile occupato a due passi da piazza Teatro Massimo. Prosegue il dialogo fra l'amministrazione Pogliese e gli attivisti che voglio scongiurare la demolizione del'edificio prevista dal piano parcheggi
Piazza Lupo, la visita dell’assessore Arcidiacono «Dovesse restare, l’ex palestra va riqualificata»
Una vera e propria visita guidata, ieri, è stata quella dell’assessore ai Lavori pubblici Pippo Arcidiacono nell’ex palestra di piazza Lupo. L’edificio, occupato e trasformato in centro sociale da un gruppo di volontari, secondo i piani della giunta Pogliese dovrebbe lasciare il posto ad un parcheggio. Ma forse non è detta l’ultima parola: «Presto ci saranno sviluppi», ha detto l’assessore andando via.
Il giro inizia dall’ex dimora dei portinai della palestra, adesso adibita a biblioteca grazie ai vari libri donati agli attivisti del posto. Procedendo si arriva in un’ulteriore sala dove si trovano altri testi consultabili e una sorta di armadio dal quale si possono prendere vestiti a patto di lasciarne altri al loro posto. Più avanti c’è la zona più ampia del locale, in cui si svolgono le varie attività tra le quali «cineforum, feste di autofinanziamento e laboratori sociali». In fondo rimane uno spazio interdetto al pubblico poiché ancora da ripristinare, al momento utilizzato come magazzino.
«Siamo aperti dalle 9 del mattino alle 21, e nessuno dorme qui – dichiara una volontaria – più o meno un centinaio di persone orbitano attorno alla struttura, anche grazie all’adesione che abbiamo riscontrato mediante il nostro sito internet». Qui vicino ci sono uffici della questura, ma con le forze dell’ordine è tutto ok: «Sin dalla prima assemblea di gestione ci abbiano ringraziato per aver rimesso a nuovo il posto». La struttura infatti, nonostante fosse stata ripulita nel 2012, era tornata ad essere dopo due anni di abbandono un ritrovo di tossicodipendenti.
I volontari passano poi ad illustrare ad Arcidiacono alcune opere da loro composte, come ad esempio una bicicletta collegata a due generatori che «in futuro servirà a mettere in moto una lavatrice». Segue uno spazio nel quale sono esposti una moltitudine di oggetti «storici» recuperati dall’immondizia, come ad esempio una vecchia macchina da cucire, un aspirapolvere, una lampada radio e un rasoio risalente agli anni ‘60. «Qui c’è vita, c’è energia – dice un’attivista rivolgendosi all’assessore – è una ricchezza per Catania avere una tale risorsa». Infine vengono mostrate ad Arcidiacono una serie di fotografie riguardanti l’ex palestra prima che venisse occupata dagli attivisti e alcuni progetti elaborati da giovani architetti per rimodernare l’immobile.
«Certo è che la struttura non può rimanere nelle condizioni attuali – dice Arcidiacono – qualora infatti l’amministrazione propendesse per non abbatterla, deve essere riqualificata». Riguardo ai fondi viene ribadito che i finanziamenti non sarebbero un problema insormontabile. L’assessore garantisce comunque che «Una soluzione che sposi entrambe le esigenze (del comune e dei volontari, ndr) sarà trovata». L’assessore ai lavori pubblici ha inoltre reso nota una lettera inviata da alcuni commercianti del luogo che si dicono contrari al mantenimento della piazza. Arcidiacono conclude affermando che «Quanto avvenuto oggi è l’inizio di un percorso che bisogna compiere in modo trasparente, l’amministrazione comunale discuterà di tutto».