Dopo tanti tira e molla, l'Ufficio Città Storica notifica l'allontanamento all'artista austriaco e alla compagna Costanza, rimasti gli unici inquilini di Palazzo Mazzarino. Con l'ordinanza sindacale n°44 si rende improrogabile «la messa in sicurezza», perché l'immobile è «interessato da degrado e pericolo»
Piazza Garraffello, il Comune ordina lo sgombero a Uwe «Vogliono allontanare chi è nato qui o ci vive da sempre»
Firmata questa mattina l’ordinanza sindacale che notifica lo sgombero per Uwe Jantsch, l’inquilino più celebre – ma non l’unico – di Palazzo Mazzarino. Dopo tanti tira e molla il Comune di Palermo ha deciso di allontanare l’artista austriaco, che da anni risiede al terzo piano dell’immobile che affaccia su piazza Garraffello, nel cuore della Vucciria.
Più volte Uwe e Costanza, la compagna che è rimasta al suo fianco, hanno spiegato che «fino a quando non ci sarà una visione chiara del progetto su questa piazza noi non lasceremo questo palazzo». L’oggetto del contendere è infatti la ristrutturazione di piazza Garraffello, a cura di una cordata di imprenditori supportati dall’amministrazione comunale.
Ora però per Palazzo Mazzarino, secondo l’ordinanza sindacale n°44 firmata dall’Ufficio Città Storica (sportello Edilizia Integrata e Interventi Urgenti) e controfirmata dal vicesindaco Sergio Marino, si rende improrogabile «la messa in sicurezza». L’immobile di via Argenteria, al civico 19, si trova infatti «interessato da degrado e pericolo, per cui sono necessarie opere di ripristino e consolidamento delle parti interessate». Uwe però non ci sta. «Non ne sapevo nulla», è il suo commento a caldo.
«Questa è una città dove tutti parlano ma nessuno comunica – continua l’uomo, sorpreso dal provvedimento -. Qui da mesi ogni notte e fino al mattino ci sono forze dell’ordine che controllano la piazza. Ma quanto costano? Così vogliono allontanare dalla piazza chi ci vive da tempo o ci è nato, per far posto a gente che fa l’imprenditore coi soldi dell’Unione Europea. Hanno comprato i palazzi per poche migliaia di euro».