Il sindaco e l'assessore all'Urbanistica hanno preso atto del termine dei lavori degli uffici che hanno sede alla Fiera del Mediterraneo. Adesso serve il parere del Genio e l'approvazione in Consiglio per un provvedimento che arriva con tre anni di ritardo
Piano regolatore, finalmente conclusa la redazione Ora palla al Genio civile per il parere obbligatorio
Habemus piano regolatore. O meglio, c’è una bozza completa che potrebbe diventare realtà. E questo di per sé è già notizia visto il grande ritardo con cui il documento ha visto la luce. Stamattina il sindaco Leoluca Orlando e Giusto Catania, assessore all’Urbanistica, si sono recati negli uffici della Fiera del Mediterraneo, dove i tecnici dell’ufficio del Piano regolatore hanno concluso il lavoro di redazione. Il piano sarà inviato al Genio civile per assumere il parere obbligatorio.
«È stato un iter lungo – dice Catania- ma la redazione di uno strumento urbanistico in una scala di dettaglio 1/2000 merita attenzione e basterebbe il numero delle tavole stampate, quasi seicento, per dimostrare la mole di lavoro. Aadesso attendiamo che il piano acquisisca, entro sessanta giorni, il parere del Genio civile e finalmente comincerà la fase di partecipazione democratica che porterà lo strumento urbanistico all’ordine del giorno del Consiglio comunale».
«Il Piano regolatore è perfettamente in linea con gli indirizzi espressi dal Consiglio comunale – dichiara il sindaco – infatti, con l’approvazione dello schema di massima si è evidenziata la volontà politica di costruire una ‘città bioecologica’ proiettata nel 2030 e caratterizzata da consumo zero di suolo. Subito dopo l’invio della variante generale del Prg l’ufficio procederà alla definizione della relazione e alla stampa delle planimetrie del Piano particolareggiato esecutivo del Centro storico che, nelle prossime settimane, saranno anch’esse inviate al Genio civile».
«Per il Prg, non c’è nulla festeggiare – ribattono Giulia Argiroffi e Ugo Forello, consiglieri del gruppo Misto – A oscurare la festa rimangono quasi tre anni di ritardo e 8 scadenze disattese (oltre ad una misteriosa consegna all’assessore Arcuri nel 2018) mai spiegati, nonostante numerose legittime richieste di chiarimenti. E che oggi, a 60 anni esatti dell’evento che ha inaugurato il Sacco, la demolizione di Villa Deliella, ci si possa vantare di un percorso che ha voluto fin qua negare ogni forma di garanzia di qualità, di trasparenza e condivisione, è paradossale. Il Prg rimane indelebilmente segnato da negazione di garanzie, altro che festa. Noi pretendiamo anche oggi le giustificazione dettagliate ai ritardi e attendiamo di valutare nel merito, davanti alla documentazione e, statene certi, non faremo sconti di nessun tipo».