Piano-Giovani-tirocini formativi: Sicilia e-Servizi e Crocetta scoprono l’acqua calda

LA PROCEDURA SEGUITA DAL GOVERNO ERA IRREGOLARE. PERCHE’ NON SI POSSONO ESCLUDERE A PRIORI I DISOCCUPATI CHE NON VANNO SULLA RETE. IL ‘PARERE’ ESPRESSO – NON SI CAPISCE BENE A CHE TITOLO – DALLA SOCIETA’ PRESIEDUTA DA INGROIA E’ UNA SCENEGGIATA NAPOLETANA IN PIENA REGOLA

Il finale della sceneggiata Piano Giovani-tironici formativi è noto. Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha deciso di annullare tutto. I mille e 600 giovani disoccupati selezionati con i primi due collegamenti via internet – 800 a luglio e altrettanti ad agosto – resteranno a casa. Motivo: il metodo con il quale sono stati selezionati è irregolare.

Il governatore della nostra Isola, si dice, si sarebbe convinto di ciò leggendo le sei pagine della relazione preparata da Sicilia e-Servizi, la società regionale presieduta da Antonio Ingroia.

In realtà, il governatore siciliano non avrebbe avuto bisogno di leggere nulla, perché la gestione di questo bando è stata irregolare. Anzi, fuori legge.

Per ben due volte, infatti, la Regione ha gestito un bando rivolgendosi solo a una parte dei disoccupati dell’Isola, ovvero solo a quelli che frequentano la rete. Escludendo tutti gli altri disoccupati. E questo non si può fare.

Sotto questo profilo, Sicilia e-Servizi e il suo presidente, Ingroia, hanno scoperto l’acqua calda.

Insomma, come il nostro giornale scrive da un paio di settimane, il presidente della Regione non poteva che annullare una proceduta irregolare. Per farlo, non aveva affatto bisogno della relazione di Sicilia e-Servizi.

Almeno ‘st’ultima sceneggiata napoletana Governo regionale Sicilia e-Servizi avrebbero potuto evitarla! Pensare che l’assessore Nelli Scilabra e la dirigente generale del settore, Anna Rosa Corsello, abbiano gestito un’operazione da 100 milioni di euro senza che Crocetta e i suoi ‘giannizzeri’ fossero a conoscenza della questione è inverosimile.

La verità è che presidente della Regione, assessore, dirigente generale e sponsor politici vari sono stati presi con le mani nella marmellata. E ora stanno cercando di metterci una pezza. Forse perché sanno che non verranno perseguiti.

In questa storia non c’è stato nulla di normale. Non è normale, come già accennato, organizzare un bando per l’assegnazione di tirocini (500 euro al mese per sei mesi) rivolgendosi solo ai disoccupati della Sicilia che ‘navigano’ su internet, escludendo, a priori, tutti gli altri.

E’ stato singolare rivolgersi a due società – Ett e Italia lavoro – senza evidenza pubblica.

Ed è stato bizzarro chiamare in causa una società di capitali, cioè Sicilia e-Servizi – partecipata a maggioranza dalla Regione, ma pur sempre società di capitali – per acquisire un parere su un fatto già acclarato: e cioè su un bando irregolare in partenza, perché – come già accennato – non si possono assegnare tirocini formativi, utilizzando denaro pubblico, privilegiando una parte di giovani disoccupati a scapito di altri giovani disoccupati!

Tutti questi passaggi, come ora cercheremo di illustrare, sono stati effettuati ignorando alcune leggi regionali che, in materia di informatica, affidano ruoli precisi ad uffici regionali.

A noi, per l’appunto, risulta che esiste un ufficio regionale che dovrebbe occuparsi di questioni informatiche. Si tratta dell’ “Ufficio per l’attività di coordinamento dei sistemi informativi regionali e l’attività informatica della Regione e delle pubbliche amministrazioni regionali”.

Si legge nel sito della Regione siciliana: “Con l’art. 35 della legge regionale n.9 del 2013, ai fini del contenimento della spesa e di una razionalizzazione degli uffici, è stato istituito, nell’ambito dell’Assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, l’Ufficio per l’attività di coordinamento dei sistemi informativi regionali e l’attività informatica della Regione e delle pubbliche amministrazioni regionali, innovando radicalmente l’organizzazione della struttura dell’Amministrazione regionale in materia di servizi informatici”.

Non avrebbe dovuto essere questo ufficio a occuparsi di tale questione? A noi sembra di sì. Non riusciamo a comprendere il motivo per il quale il dipartimento regionale della Formazione professionale si sia rivolto a società esterne all’Amministrazione.

Se andiamo a leggere l’articolo 35 della legge regionale n. 9 approvata dall’Ars lo scorso anno – voluta, peraltro, dal Governo Crocetta – scopriamo, poi, almeno altre due cose.

La prima cosa è che, al comma 2, si legge la seguente prescrizione:

“È fatto divieto di attribuire nei singoli dipartimenti regionali a strutture di qualsivoglia dimensione i compiti e le funzioni di cui al presente articolo”.

Se non abbiamo capito male, è questo ufficio che dovrebbe occuparsi di questioni informatiche, e non società esterne all’Amministrazione regionale: e questo dovrebbe valere per le due società esterne, chiamate dal dipartimento regionale della Formazione professionale, e anche per Sicilia e-Servizi, chiamata dal presidente della Regione.

La seconda cosa interessante che leggiamo nell’articolo 35 della legge regionale n. 9 dello scorso anno è un preciso richiamo a un’altra legge regionale: la legge regionale n. 10 del 1999, articolo 56.

Al comma 2 dell’articolo 56 leggiamo: “Per esprimere i pareri … il coordinamento si avvale di una commissione interna nominata dall’Assessore regionale per il bilancio e le finanze. Il parere predetto sostituisce ogni altro parere tecnico-economico e deve essere richiesto obbligatoriamente nei limiti previsti dall’articolo 8 del citato decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39”.

Insomma, a ‘frittata’ già fatta, il presidente della Regione avrebbe dovuto avvalersi di una “commissione interna” nominata dall’assessore all’Economia (oggi l’assessorato al Bilancio si chiama così): e invece il governatore Crocetta ha chiamato Sicilia e-Servizi, non abbiamo capito bene a che titolo.

Non possiamo, a questo punto, non chiederci: ma le leggi regionali – che esistono e hanno istituito e normato l’attività di certi uffici regionali che si occupano di informatica – si applicano o no?

Sarà interessante capire, adesso, come la dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale, dottoressa Anna Rosa Corsello, motiverà il provvedimento amministrativo con il quale annullerà un’azione amministrativa sulla base di una relazione di una società esterna all’Amministrazione interpellata dal presidente della Regione.

Non solo. Sarà anche interessante sapere quali saranno le penali per le società coinvolte in questa brutta storia.

Perché qualcuno dovrà per forza di cosa contestare qualcosa a qualcuno vero?

Foto di prima pagina tratta da ilgiornale.it

 

 


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