Nel tardo pomeriggio di ieri due escursionisti sciatori hanno salvato un capriolo rimasto con la zampa posteriore impigliato nella rete di recinzione. È quanto accaduto a Piano Cervi, immerso nello splendido parco delle Madonie, in questi giorni tinto di bianco dalla neve. Il primo ad aiutare i due uomini è stato Stefano Antonio Fustaneo insieme all’amico Antonio Trimboli e alla moglie, che in quel momento stavano tornando da Piano Battaglia. I tre erano fermi nel piazzale di Portella Colla per ammirare il tramonto. Dopo qualche minuto sono arrivati i due escursionisti provenienti dal sentiero che conduce a Piano Cervi. Gli uomini hanno chiesto il numero di telefono della protezione civile o della guardia forestale e hanno raccontato che il capriolo, rimasto con la zampa posteriore impigliato nella rete di recinzione, stava perdendo sangue perché il fil di ferro aveva reciso il tendine.
Secondo quanto raccontato dagli escursionisti, nel momento in cui hanno visto l’animale in difficoltà hanno cercato di liberarlo, ma considerando che la presa era troppo stretta occorreva una cesoia per tagliare il fil di ferro. I due coniugi presenti hanno immediatamente cercato di rintracciare la guardia forestale, mentre il signor Antonio cercava una pinza in macchina. Dopo aver liberato l’animale, i tre si sono accorti che il capriolo trascinava la zampa e poco dopo si è impigliato di nuovo, questa volta con la testa nella rete. Così i tre uomini hanno deciso di immobilizzarlo, hanno legato le zampe, sia davanti che dietro, e lo hanno trasportato per circa quattrocento metri, nel piazzale. Nel frattempo sono arrivati due uomini della guardia forestale che hanno aiutato gli uomini nel trasporto e si sono subito messi in contatto con il veterinario di Palermo per l’intervento del caso. Poco dopo l’animale è stato caricato nel mezzo furgonato della guardia forestale e portato al sicuro.
«La sensibilità degli amanti della montagna ha fatto si che un animale fosse salvato dall’assideramento anche con l’intervento del corpo forestale – ha detto il presidente dell’Ente Parco Madonie Angelo Pizzuto – Questi episodi sono abbastanza frequenti e testimoniano che i visitatori che ci vengono a trovare ci aiutano a tutelare l’ambiente e la fauna autoctona».
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