Petrosino, prevenzione delle malattie vascolari per gli studenti delle scuole medie

di Rossella Catalano

Una famosa canzone diceva: “Un cuore è matto, matto da legare”. Peccato però che quel cuore matto non è solo prerogativa esclusiva dei soggetti afflitti da una delusione amorosa. Un cuore può impazzire improvvisamente anche in quei soggetti, apparentemente sani, che con l’amore non hanno ancora avuto nulla a che fare perché troppo giovani, troppo piccoli.

Oggi più che mai un cuore impazzito può essere sintomo di una cardiopatia, ossia, la prima causa di morte in età prematura. I dati Istat ci dicono che ogni anno muoiono in Italia, per cause cardiache, circa mille persone sotto i 35 anni. (a destra, foto tratta da medicinalive.com)

Una morte cosiddetta “improvvisa” che colpisce soggetti apparentemente sani e che, sempre più frequentemente, interessa l’individuo già in età pediatrica e adolescenziale. Secondo gli esperti, il 90% dei problemi cardiovascolari che portano alla morte è riconducibile a patologie cardiache che potrebbero essere individuate preventivamente attraverso un semplice cardiogramma.

Attualmente, lo screening elettrocardiografico si esegue soltanto nell’ambito della medicina dello sport, ma è un mezzo di rilevazione e prevenzione delle malattie cardiovascolari troppo importante per non essere incluso tra gli esami strumentali raccomandabili già nei primi anni di vita di un bambino.

Per queste ragioni, l’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, in collaborazione con l’associazione “Batticuore…Batti” e con l’ausilio del Comune di Petrosino, ha messo in campo un ambizioso “Progetto Salvavita” che, attraverso la collaborazione del personale scolastico e quello medico-infermieristico dell’Uoc di Marsala, mira ad effettuare uno screening elettrocardiografico a tutti gli alunni delle scuole medie.

“Obiettivo del Progetto Salvavita – spiega il dottor Gaspare Rubino, dirigente responsabile dell’Uoc di Cardiologia dell’Ospedale ‘Borsellino’ di Marsala – è anzitutto quello di fare prevenzione. La prevenzione primaria è uno strumento fondamentale per ridurre i principali fattori di rischio e per bloccare tempestivamente l’insorgere di anomalie cardiovascolari, educando, in primis, i genitori ma anche le scuole e i giovani al rispetto di alcune elementari regole per un corretto stile di vita”.

I fattori di rischio, osserva il dottor Rubino, sono molteplici. I più importanti sono: l’obesità, la sedentarietà, elevati livelli di colesterolo, il fumo, l’ipertensione e altri fattori, purtroppo, inevitabili come quelli genetici. Il “Progetto Salvavita”, che partirà sin dai primi giorni del prossimo anno scolastico, ha lo scopo di prevenire tutte quelle patologie cardiovascolari rare e pericolose, sin dalla loro fase iniziale. (a sinistra, un’immagine dell’ospedale di Marsala tratta da osservatorio-sicilia.it)

Lo screening elettrocardiografico sarà effettuato nel reparto di cardiologia dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala e verrà eseguito da un cardiologo e da un infermiere. Durante ciascun incontro verranno effettuati circa venti elettrocardiogrammi con conseguente raccolta dei dati anamnestici e relativa archiviazione elettronica degli Ecg dei singoli studenti visitati. In altre parole, per ciascun ragazzo verrà stilata una sorta di cartella personale che traccerà e registrerà la loro storia clinica, il loro stato attuale e le eventuali anomalie con conseguenti rischi e pericoli.

“Qualora – spiega ancora Rubino – in seguito allo screening, dovessimo riscontrare uno o più casi di anomalie cardiache, sarà nostra cura riservare tutta l’attenzione medica necessaria al caso specifico attraverso un processo diagnostico cardiologico più attento e accurato. È chiaro che tale processo di prevenzione non può prescindere da una reale e fattiva collaborazione tra le amministrazioni locali, le scuole e le aziende familiari. È necessaria la disponibilità di tutti i soggetti interessati affinché la prevenzione si traduca in educazione e formazione”.

La speranza è che il “Progetto Salvavita” diventi un modello per tutti e che lo stesso processo di prevenzione possa essere applicato anche nelle scuole di altre città. Educare e incoraggiare i ragazzi ad uno stile di vita più sano significa, anzitutto, salvare la vita di chi ha ancora tutta una vita davanti a sé.

 

 

 

Redazione

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