Petriera, quartiere dimenticato in centro Ruffino: «Qui manca la luce da un mese»

«Via Petriera? Mai sentita dire». Incastonato tra l’Antico Corso e piazza Montessori, alla quale è collegata da una stretta scala, c’è un quartiere dimenticato. L’accesso è nel punto più a nord di via Plebiscito e la gente sembra non ricordarne nemmeno il nome. Si chiama Petriera, e prende il nome, presumibilmente, dalla sciara che lo separa dal resto della città, che lo sovrasta. Da circa un mese le stradine senza sbocco di questa zona poco nota della città sono al buio. «Ho inviato una interrogazione al presidente della circoscrizione Centro e all’assessore ai Lavori pubblici il 9 dicembre», riferisce il consigliere della stessa municipalità Davide Ruffino, del Partito democratico, che ieri ha organizzato un breve tour nella zona.

«Sono stato contattato da alcuni abitanti – continua Ruffino – qui la luce che manca vuol dire buio pesto, e la società che gestisce l’illuminazione pubblica dice che manca solo una autorizzazione del Comune per eseguire i lavori», riferisce il consigliere. Al tramonto le strade della Petriera, ovvero via Daniele, via Castromarino, via Borelli e altre piccole traverse, «danno l’idea di trovarsi un  paesino, non al centro storico della città. Qui tutti si conoscono», continua il consigliere di circoscrizione.  E tra degrado e lavori in corso che danno l’impressione di proseguire stancamente da anni, ammette: «Certo, qualcuno ha approfittato della distrazione delle amministrazioni negli anni per costruire abusivamente, magari. Ed è facile trovare qui auto abbandonate», sostiene Ruffino. Per il quale l’urgenza non è meno grave: «Vogliamo tempi certi dall’amministrazione sul ripristino dell’illuminazione», conclude.

Insieme a Ruffino anche Pippo Lanza, anche lui esponente del Partito democratico, e Salvo Castro, presidente del comitato Antico Corso. «Questa zona doveva essere riqualificata anni fa con il progetto Europan 3 – afferma Lanza – Nella prima metà degli anni ’90 ci fu una gara tra giovani architetti per progetti universitari. Il Comune, come sappiamo, non ha più dato un seguito e tutto questo». Lanza si riferisce in particolare a una villa, costruita sul fronte lavico e che domina l’intero rione Petriera che «doveva essere riqualificata». «La vicenda ricorda molto quella dei lavori alla Purità, con il progetto Urban – prosegue Castro – Anche questa è una zona storica, bellissima, con una sta identità architettonica non salvaguardata: perché si tratta fondamentalmente di un quartiere povero. Eppure qui è sorta la prima moschea di Catania», conclude Castro.


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Si trova sotto il livello della strada, tra via Rocca Romana, via Lago di Nicito e via Plebiscito, dalla quale si accede tramite alcune strette traverse. È il quartiere Petriera, quasi «un paesino in piena città», come lo definisce il consigliere della circoscrizione Centro Davide Ruffino. Da circa un mese, denuncia, nelle piccole e povere viuzze manca l'illuminazione pubblica. «Eppure questa è una zona storica, qui è sorta la prima moschea catanese», aggiunge Salvo Castro, del comitato Antico Corso

Si trova sotto il livello della strada, tra via Rocca Romana, via Lago di Nicito e via Plebiscito, dalla quale si accede tramite alcune strette traverse. È il quartiere Petriera, quasi «un paesino in piena città», come lo definisce il consigliere della circoscrizione Centro Davide Ruffino. Da circa un mese, denuncia, nelle piccole e povere viuzze manca l'illuminazione pubblica. «Eppure questa è una zona storica, qui è sorta la prima moschea catanese», aggiunge Salvo Castro, del comitato Antico Corso

Si trova sotto il livello della strada, tra via Rocca Romana, via Lago di Nicito e via Plebiscito, dalla quale si accede tramite alcune strette traverse. È il quartiere Petriera, quasi «un paesino in piena città», come lo definisce il consigliere della circoscrizione Centro Davide Ruffino. Da circa un mese, denuncia, nelle piccole e povere viuzze manca l'illuminazione pubblica. «Eppure questa è una zona storica, qui è sorta la prima moschea catanese», aggiunge Salvo Castro, del comitato Antico Corso

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