Il cartello è apparso qualche giorno fa davanti a uno dei punti vendita tipici catanesi per il per il seltz limone e sale. Gli imprenditori si trovano a confrontarsi con clienti che arrivano da ogni parte del mondo e provano a fare i conti con le lingue internazionali
Pescheria, il tè alla pesca che diventa «the fishing» Chiosco: «Parliamo lo spagnolo, ma non l’inglese»
«Benvenuti a Catania, welcome to Catania. The al limone, lemon tea. The alla pesca, the fishing». È il curioso cartello apparso, qualche giorno fa, davanti a uno dei chioschi della zona della Pescheria di Catania. Scrivendo la parola «pesca» su Google translate, in realtà, il primo risultato che viene fuori per la traduzione è «fishing».
Un termine che, però, indica l’attività di andare a pescare e non il frutto estivo utilizzato anche come aroma della bevanda. Un doppio senso o un gioco di parole che poteva anche sembrare simpaticamente ironico partendo dal fatto che il punto vendita tipico catanese per il seltz limone e sale si trova proprio nel quartiere dell’antico mercato del pesce, inserito nel percorso turistico per il folklore che si respira passando tra i banchi dei pescivendoli.
Così, gli imprenditori delle attività della zona si ritrovano a confrontarsi e interloquire con clienti e turisti che arrivano da ogni parte del mondo e provano, come possono e come sanno, a fare i conti con lingue internazionali. «Io ho studiato lo spagnolo e non l’inglese e anche chi ci ha stampato il volantino purtroppo non si sarà reso conto dello sbaglio», dicono a MeridioNews i gestori del chiosco. Strafalcione che non è passato inosservato sui social network dove da giorni rimbalza tra gruppi, pagine e profili accompagnato da commenti ironici e da qualche osservazione più seria. «Intraprendenza e ingenuità – scrive una ragazza sotto uno dei post con la foto del cartello – non sempre vengono premiate».
Adesso, la frase con la traduzione inesatta è stata coperta con una pecetta bianca. «In molti ci hanno fatto notare l’errore e abbiamo deciso di oscurarlo in attesa di stampare un nuovo volantino con la traduzione corretta. Anche se, quasi quasi – dicono sorridendo dal chiosco – vista la pubblicità gratuita che ci sta portando, forse vale la pena lasciarlo così com’era nella versione originale».