Perturbazione

C’è che le canzoni dei Perturbazione ti stiracchiano qualcosa dentro, qualche arcano filino o piccolo nervo che si trova tra il retro dell’occhio e il cervello… no, aspetta, è più giù. È più dentro. È difficile da individuare questo punto P, ma loro ci riescono. Non si possono tagliuzzare pezzettini di parole ed incollarli a caso qua, sarebbe una violenza. Ma è un dato di fatto inconfutabile, questo loro grande dono di essere ad un tempo universali ed intimi, di essere l’uno perché sono l’altro e viceversa. Di avere qualcosa di grande perché sanno essere piccoli, di essere unici perché sono proprio come tutti noi. “Canzoni allo specchio”, la loro precedente fatica datata 2005, era un’oasi di lacrime/valle di sorrisi inaudita come l’infinito; se trovassi la sua copertina tra i dischi più belli tra quelli usciti in Italia negli ultimi anni, lancerei un sorriso compiaciuto quanto geloso contro quel quadrato che sentirei solo mio. “Pianissimo Fortissimo” continua a rafforzare quella voce, la loro, che era proprio la voce che mancava alla nostra generazione. Una voce agrodolce che si insinua dentro piano (anzi, “pianissimo”), come pochissimi sanno fare oggi, senza usar inutile violenza in nessun caso. Come un piccolo germe dolce che si fa strada sottopelle a velocità impercettibili. E non lo senti. Ma c’è. E come, se c’è! E ti cambia. E… sì, è sempre la loro voce, piccola e grande. Ci sono cose che hanno chiamato “On/Off” e “Nel Mio Scrigno” che hanno mosso quel fatidico filino di cui parlavo più su. Lasciando in tasca le metafore, sono due bellissime canzoni. Pop melanconico e mellifluo, chitarre e suoni dal sapore neo-anglosassone e sussurri caldi e tremolanti. C’è la simil-bossanova di “Leggere Parole” e la nenia al gusto di vaniglia di “Casa Mia”. C’è “Qualcuno Si Dimentica”, col suo piccolo pianoforte che rimane bruciacchiato intorno alle sinapsi. C’è “Brautigan”, con le sue parole che rimangono rapprese come resina intorno al legno dell’albero maestro dell’anima. Miele amaro. Sembra di vedere un cuore trafitto e sembra di vedere me. Io non so se ci leggono dentro. O se siamo noi che leggiamo dentro di loro. Forse, anzi senza dubbio, tutt’e due. Vanno ringraziati, in ogni caso. Per esserci, per muoversi, per farci muovere. Pianissimo. Fortissimo.

Mauro Iemolo

Recent Posts

Carini, un incendio ha danneggiato una villetta: in corso le indagini

Un incendio si è verificato in una villetta in via Magellano a Carini in provincia…

5 ore ago

Falso nella realizzazione di campi da padel, prosciolto il sindaco di Acireale

Il Tribunale monocratico di Catania ha emesso una sentenza di non luogo a procedere perché il…

6 ore ago

A Catania riapre al pubblico Villa Zingali Tetto, costruzione in stile Liberty realizzata nel 1926

«La meravigliosa Villa Zingali Tetto, capolavoro architettonico in stile Liberty realizzato nel 1926 da Paolo…

9 ore ago

Sanità, la Corte costituzionale dichiara illegittima la violazione dei tetti di spesa da parte della Regione siciliana

È illegittima la violazione dei tetti di spesa da parte della Regione siciliana in relazione alle…

10 ore ago

Falsi incidenti per truffare le assicurazioni: 14 condanne e un’assoluzione per la banda spaccaossa

Un'assoluzione e 14 condanne. È quanto ha deciso la quarta sezione della corte d'Appello presieduta…

10 ore ago

Pensionato scomparso nell’Agrigentino, ritrovato morto il 73enne Agostino Fanara

É stato ritrovato morto nelle campagne tra Racalmuto e Mileno, Agostino Fanara, 73 anni, scomparso…

12 ore ago