Due vie che non ci sono per due personaggi estremamente lontani tra loro. A Palermo e Catania si discute l'inititolazione di due strade rispettivamente a Sandro Pertini e Giorgio Almirante. «Non vi è nemmeno una via, piazza o giardino che omaggi la figura dell'eroe della lotta antifascista», lamentano i membri del Psi palermitano. E alle falde dell'Etna continua la polemica sulla strada da dedicare al leader del Msi: «Chi si oppone dimostra, non solo di non conoscere la figura di Almirante, ma anche di voler continuare ad iniettare il veleno delle contrapposizioni ideologiche», sostiene Salvo Pogliese
Pertini e Almirante, dibattiti toponomastici A Palermo e Catania fanno discutere due vie
Toponomastica ancora al centro delle polemiche in Sicilia. Dopo quelle catanesi per la proposta di intitolare una via a Giorgio Almirante, a Palermo il partito Socialista italiano chiede per quale motivo non vi sia alcun cenno in tutta la città che faccia riferimento a quello che fu il presidente della Repubblica più amato, Sandro Pertini.
La riflessione è nata dopo un articolo dell’edizione locale de La Repubblica firmato da Ignazio Coppola nel quale si ripercorrono gli errori e le controversie negli anni relative alle intitolazioni delle strade ai personaggi illustri e agli avvenimenti da celebrare a Palermo. «Non vi è nemmeno una via, piazza o giardino che omaggi la figura di Sandro Pertini, eroe della lotta antifascista e secondo socialista eletto al Quirinale, dopo Giuseppe Saragat», dichiara Antonio Matasso, componente della direzione nazionale del Psi e coordinatore della segreteria regionale siciliana attraverso un comunicato. «Chiederemo al sindaco Leoluca Orlando, nei 120 anni del Psi, che la toponomastica cittadina ricordi un uomo che nel 1955 percorse le vie di Palermo e quelle della sua provincia, per condurre una campagna elettorale nel nome di Salvatore Carnevale, ucciso dalla mafia a Sciara nello stesso anno».
Una strada che porti il nome di Sandro Pertini sarebbe quantomeno doveroso, sostengono i membri de partito. Sulla barricata opposta e dall’altra parte della Sicilia, continua il dibattito per l’intitolazione di una via a Giorgio Almirante. Dopo le critiche, arriva la difesa del deputato regionale del Pdl Salvo Pogliese. «Sono già centinaia i comuni italiani che hanno intitolato una loro strada ad Almirante, un leader che ha occupato un posto politico di primo piano nella storia della nostra Repubblica, contribuendo con la sua moderazione e lungimiranza alla pacificazione tra gli italiani e costituendo sempre un esempio di onestà e moralità politica», sostiene. Un onore simile a Catania sarebbe doveroso, sostiene il deputato, visto che la città «è sempre stata nel cuore del leader del Msi, amore ricambiato con costanti bagni di folla durante i suoi memorabili comizi a piazza Università».
Con un invito al superamento degli «steccati ideologici», l’iniziativa «costituirebbe un riconoscimento ad un grande italiano stimato da tutte le forze politiche di la dagli schieramenti», continua Pogliese. Che poi attacca il Comitato antifascista catanese che ha già dato vita a una raccolta firme: «Chi si oppone a una via Almirante nel nome dellantifascismo e della resistenza dimostra, non solo di non conoscere la figura di Almirante, ma anche di voler continuare ad iniettare il veleno delle contrapposizioni ideologiche, che tanti danni ha provocato, nel corpo sociale italiano».