Peripatetici per un giorno

Sono più o meno le dieci e mezza quando un ragazzo dai lunghi capelli rossi, con tono pacato e distaccato, annuncia al megafono che il decreto Gelmini è stato approvato in Parlamento. Gli studenti seduti per terra in Piazza Università non reagiscono, solo un lieve brusìo, poi le lezioni riprendono. Sembra solo un incidente di passaggio, un evento inevitabile che però non induce alla resa, al disarmo.

L’Onda ormai è partita, rivendica la sua autonomia e una sua originalità. Ce lo conferma Stefania Mazzone, docente di Storia della Filosofia a Scienze Politiche: “Noi non siamo rappresentanti di nessuno, ci vorrebbero ridurre a categorie – di docenti, studenti, operai – come era un tempo, ma noi siamo noi e basta”. Della stessa idea molti studenti, come Barbara: “È significativo che tutto ciò sia nato da noi ragazzi spontaneamente, non c’è qualcuno che dall’alto ci impone delle idee e noi, menti assopite – come dicono alcuni – riceviamo, assorbiamo e basta. A noi piace discutere e vorremmo provare a creare qualcosa di nuovo”.
 
Sono tanti i docenti che, a partire dalle 10, per circa tre ore, hanno tenuto lezioni en plein air. Cinque le facoltà rappresentate: Ingegneria, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Lettere, Scienze Politiche e Lingue.
Il primo a parlare al microfono è stato il Renato Pucci, docente presso la facoltà di Fisica, così come Francesco Priolo; poi è stata la volta di Felice Rappazzo, docente di Letteratura Italiana a Lingue, seguito dalla professoressa Mazzone, dal preside di Scienze Matematiche Antonino Lo Giudice e tanti altri.
Il motivo della loro adesione ce lo spiega il prof. Piazza, docente a Scienze Politiche: “Siamo qui per ribadire che fare lezioni in piazza sarà probabilmente il destino dell’università, se questo procedimento legislativo dovesse diventare definitivo. Rimarrebbe l’unico modo per difendere la libertà di insegnamento e di ricerca”.
 
Ben presto si formano numerosi gruppetti con un’ampia gamma di lezioni da poter seguire: dal francese alla sociologia, dalle nanotecnologie alla poesia di Franco Fortini. C’è chi ascolta, chi prende appunti, chi, accovacciato sotto un lampione, non vuole seguire lezioni ma semplicemente studiare sui suoi libri perché “per noi oggi la piazza è come una grande aula-studio”.
Più in là continua il passaggio rapido e regolare della gente comune, dei turisti. Molti, incuriositi, si fermano un attimo, giusto il tempo per provare l’esperimento organizzato dagli studenti della Scuola Superiore: un po’ di amido di mais e di acqua e il fluido non-newtoniano è pronto. “Un esperimento banale – ci dicono – ma con i tagli di questa riforma uno dei pochi che potremo continuare ad effettuare”.

In mezzo a tanti, al centro della piazza, spicca un giovane con un grande cartellone disegnato, dal titolo “Re Berlusconi”. Rimane lì dall’inizio alla fine, per tutto il tempo delle lezioni, senza gridare, senza compiere gesti che possano attirare l’attenzione. Eppure molta gente si ferma, osserva e inizia a discutere. Potere della forza evocativa delle immagini disegnate dai suoi ragazzi, studenti di un Istituto d’arte privato. Lui infatti è un insegnante precario, si chiama Giuseppe. Ci racconta: “Io amo il mio lavoro. Ho insegnato per tre anni al nord Italia. Ma ora non ci posso tornare perché hanno bloccato i trasferimenti degli insegnanti meridionali. Non posso neanche andare in una scuola dove i ragazzi mi vogliono bene e mi chiedono, a distanza di anni, di andare a trovarli. Dov’è la meritocrazia in tutto questo? A me sembra solo razzismo”.
 
Verso le dodici l’atmosfera serena e pacifica viene “agitata” (solo in termini di folla e rumore) dall’arrivo in corteo di numerosi studenti liceali, che, appena appresa la notizia dell’approvazione in Senato del decreto, hanno deciso di raggiungere piazza Università. Da Via Vittorio Emanuele fanno eco gli slogan degli studenti del Boggio Lera, che conquistano la piazza dal lato del Duomo. Dalla direzione opposta arrivano invece quelli del classico “Spedalieri”.
 
Le lezioni si concludono, ma parte degli studenti si riunisce in assemblea.. Si discute, anche con toni accesi. Se, infatti, da un lato i ragazzi dell’U.D.U. preferiscono instaurare un dialogo con le istituzioni universitarie e scendere in piazza con le proprie bandiere, dall’altro il resto del movimento studentesco vuole autorappresentarsi senza simboli o slogan partitici.
In ogni caso l’onda continua la sua corsa.
Appuntamento a domani, ore 9 in piazza Roma, per la partenza del corteo.
 
 *La redazione di Step1 si scusa per la qualità pessima dell’audio. Abbiamo avuto un problema tecnico. Speriamo di rimediare al più presto. Procuratevi delle cuffie, ne vale la pena.

(foto di Mario Di Guardo)


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]