Visite guidate ed eventi culturali al Monastero dei Benedettini, realizzati con l’obiettivo del reinserimento nella società dei minori e giovani adulti oggetto di misure restrittive della libertà personale. Questo il contenuto dell’accordo operativo siglato tra l’Istituto penitenziario per i minorenni di Catania e Officine Culturali, associazione che da diversi anni si occupa della gestione dei servizi aggiuntivi al Monastero di piazza Dante, dai percorsi prettamente turistici a quelli didattici. Che in questo progetto ha un obiettivo in più: creare nei giovani detenuti un’occasione per l’accrescimento della curiosità culturale, anche in vista della scelta del proprio percorso lavorativo da adulti.
«Questo accordo permetterà di far vivere i beni non come luoghi autoreferenziali, ma da luoghi pubblici a tutti gli effetti», spiega Francesco Mannino, presidente dell’associazione. «Gli utenti potrebbero essere coinvolti nelle nostre attività e stiamo dando la piena disponibilità alla collaborazione. La troviamo un’idea intrigante, perché potrebbe diventare un ulteriore tassello del dialogo difficile tra il quartiere Antico corso e l’università».
Il progetto, che porterà i ragazzi dell’istituto a partecipare alle attività della sede del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania, si basa su due concetti cardine: inclusione sociale e innovazione. «Sono le parole chiave del futuro, non solo in Italia ma in tutta Europa – continua Mannino – E sull’inclusione sociale abbiamo già lavorato con gli istituti scolastici Caronda e Deledda, con l’aiuto degli studenti più grandi del liceo classico Spedalieri».
L’opportunità di apprendere e appassionarsi da vicino alla storia cittadina viene dunque oggi offerta anche ai ragazzi dell’Ipm. Che potrebbero in futuro riuscire ad usufruire anche di eventuali borse lavoro per il reinserimento sociale nel settore. Un obiettivo ancora lontano secondo Mannino, che ricorda però come la comunicazione del bene culturale Monastero presso i giovani sia uno degli obiettivi dell’università da ormai una decina d’anni. «Ricordo l’iniziativa I miti dell’Antico corso nella quale, partendo dalle leggende, si raccolsero i disegni dei bambini del quartiere. Noi diamo il nostro contributo a questo percorso che va avanti da anni», conclude Mannino.
[Foto di Cristiano Corsini]
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