PD: Fausto Raciti candidato dell’inciucio Renzi-Berlusconi

TUTTI GLI APPARATI DI PARTITO, IN SICILIA, SI STANNO MUOVENDO PER FARE ELEGGERE QUESTO SIGNORE ‘CATAPULTATO’ DA ROMA. MA ANCHE NELLA NOSTRA ISOLA POTREBBERO ESSERE IN TANTI, TRA GLI ISCRITTI AL PARTITO, A DIRE “NO” A UNA LEGGE ELETTORALE ANTIDEMOCRATICA E AGLI ACCORDI CON IL CAVALIERE

di Carmelo Raffa 

Il 16 febbraio si terranno in Sicilia le primarie per eleggere il nuovo segretario regionale del PD siciliano. Sabato scorso sono state ufficializzate 5 candidature che subiranno una preselezione che effettueranno nei prossimi giorni gli iscritti al Partito.

La cosa strana di queste elezioni è rappresentata dal fatto che dopo mesi e mesi di polemiche di tutti gli esponenti del PD col Governatore Rosario Crocetta, si è determinata una convergenza non solo tra le due principali anime rappresentate dai renziani di Davide Faraone e dai cuperliani, ma col pieno coinvolgimento di Crocetta & Co. sulla candidatura di Fausto Raciti, il giovane ‘paracadutato’ da Roma.

Non dobbiamo dimenticare che la Regione siciliana si ritrova in condizioni di conclamato dissesto finanziario e che per evitare il disastro Crocetta & Co si recano spesso, e col cappello in mano, a Roma per chiedere l’aiuto al Governo nazionale. E per fare ciò cercano in tutti i modi di accattivarsi le personalità che contano e, tra queste, sicuramente quella del segretario nazionale, Matteo Renzi.

Renzi nei giorni scorsi ha adottato metodi che hanno costretto gli oppositori interni a dissentire pubblicamente e lo stesso presidente del Partito, Gianni Cuperlo, si è anche dimesso. Ora lo stesso segretario nazionale del PD sta cercando di rimediare, al fine di non incontrare dissensi sul patto stipulato con Berlusconi.
Per fare ciò,  come antipasto, accogliendo la proposta di Davide Faraone, Renzi ha offerto la leadership in Sicilia al giovane cuperliano. Non dobbiamo dimenticare, però, le polemiche succedutesi nel tempo tra il Governatore Crocetta e tutte le anime del partito. Non si è trattato e non si tratta solo di beghe di potere, ma di scelte operate dal Governo regionale, che non vanno nella direzione di salvaguardare, innanzitutto, la grave problematica dell’occupazione.

Oggi sembrano superate le tensioni e le polemiche ed i cosiddetti vertici del PD offrono la possibilità al sempre criticato Rosario Crocetta di cantare vittoria sulla scelta del neo segretario della Sicilia.

Da qui sorge una domanda: se l’unico problema per ristabilire un feeling tra il Partito Democratico della Sicilia e il Presidente della Regione era rappresentato dalla segreteria guidata da Giuseppe Lupo, non era sufficiente che gli esponenti di spicco, anziché dilettarsi quotidianamente al tiro a “Crocetta”, chiedessero le dimissioni dello stesso Lupo?

Detto questo, che succederà? Raciti parte nettamente favorito. Ma deve ancora vincere. Intanto, i 5 candidati dovranno ridursi a 3. Dopo di che, il 16 febbraio Raciti dovrebbe superare facilmente il 51 per cento dei consensi per insediarsi come segretario del Partito Democratici in Sicilia.

Le previsioni danno Raciti vittorioso senza problemi. Anche perché, in Sicilia, gli elettori vengono considerati dei ‘burattini’ mossi dai ‘capi’ dei Partiti. Sarà così anche nel PD siciliano?

La domanda è legittima. Perché la base del PD siciliano, alla fine, potrebbe sempre ribellarsi ai ‘giochi di Palazzo’, spesso molto squallidi. Che dire, per esempio, dei renziani siciliani, che sembravano seri e poi si sono alleati con Rosario Crocetta e con il senatore Giuseppe Lumia? 
Per non parlare dello stesso Davide Faraone, che in occasione delle primarie nazionali si è catapultato ad Enna, ha armato una ‘turilla’ contro Mirello Crisafulli. Tra i due sono stati ipotizzati persino calci in culo. Ora i due sono tranquillamente alleati. Allora i problemi tra Faraone e Crisafulli erano solo di poltrone e ‘panelle’ varie?

Una ‘bella’ candidatura, insomma, quella di Raciti. Tutta giocata all’insegna della spartizione delle poltrone. Non a caso, ad appoggiarlo, ci sono anche Crocetta e Lumia, che delle poltrone hanno fatto la ‘ragione’ della loro stessa esistenza politica.

La nomenclatura del PD siciliano, però, sta sottovalutando un aspetto importante che è costituito dalla circostanza che Giuseppe Lupo – il segretario regionale uscente del Partito e ricandidato alla guida dello stesso PD dell’Isola – è una persona veramente per bene. Rispetto ai vari Crisafulli, Faraone, Crocetta e Lumia (non a caso tutti coalizzati contro di lui), Lupo diventa il protagonista del cambiamento e della sana politica.

Tra l’altro – e questo è un elemento che non va affatto trascurato – Lupo è il dirigente del PD di Palermo che, nel 2012, alle elezioni primarie in occasione dell’individuazione del candidato a Sindaco della città – ha appoggiato Rita Borsellino. Contro gli inciuci dei vari Crocetta e Lumia che, allora, appoggiavano l’alleanza con il Governo di Raffaele Lombardo e che oggi, non a caso, sostengono Raciti.

La gente capisce ed intuisce bene. Non si può costruire una candidatura unitaria in Sicilia per risanare i rapporti tra i big romani. Non si può far passare, in questo modo, l’approvazione di una nuova legge elettorale trasformando il Porcellum in Porcellum bis in combutta con Berlusconi!

Non è da escludere, insomma, che le urne delle primarie del PD possano riservare sorprese. Non è detto che a vincere debbano essere l’arroganza e l’alleanza con Berlusconi per runa legge elettorale truffaldina e antidemocratica.

Già per Lupo – e per la democrazia interna al PD siciliano, spesso calpestata – sarebbe una grande, grandissima vittoria se Raciti non raggiungerà il 50 per cento più uno dei voti al primo turno. E allora…

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]