Patti, ‘viaggio’ nella politica di un Comune dove succede tutto e il contrario di tutto

IL SINDACO MAURO AQUINO, DI CENTRODESTRA, MENTRE SI PREPARA ALLE PROSSIME ELEZIONI, INCASSA L’ADESIONE DI SUI EX AVVERSARI. C’E’ CHI INVECE VORREBBE SFIDUCIARLO. I GRILLINI S’INTERROGANO ANCORA SULL’OPERAZIONE FAKE CHE QUALCHE ANNO FA HA SCONVOLTO LA VITA POLITICA DI QUESTA CITTADINA

di Cettina Vivirito

“La verità, voglio dire, non rischia niente a passare per un periodo di abiezione: non il suo avvenire e nemmeno la sua gioventù. Quello che non deve mai venire meno è il nostro sforzo di intrattenerla, comunque, tra noi uomini”.

(Elio Vittorini, Il garofano rosso, prefazione,VI)

Per Giancarlo D’Amico, direttore di “In cammino web”, il quindicinale più letto dai cittadini di Patti, il Consiglio comunale di questa cittadina, da un po’ di tempo, ama giocare al tiro al bersaglio che in questo caso sarebbero gli assessori. Nell’ultimo anno e mezzo ci sono state diverse defezioni, prime fra tutte quelle di Achille Fortunato (Lista civica Sicilia Vera) e Alessio Papa (Noi per Patti); poi Nino Lena (Democratici per Patti) e oggi le dimissioni “per motivi professionali” di Gioacchino Pipitò (Lista Civica): in compenso, arriva Giovanni Franchina (che, ricordiamo, era stato in prima battuta inquisito dalla Procura della Repubblica per un coinvolgimento nella Operazione Fake, alla quale risultò poi estraneo, e che proviene dalla lista civica dell’ex sindaco Giuseppe Venuto). Un vero e proprio rivugghio, come si dice.

L’imprenditore Pipitò aveva annunciato la sua decisione due settimane fa, ma poi su richiesta del Sindaco, Mauro Aquino, aveva rinviato la formalizzazione della sua decisione chiedendogli di temporeggiare per avere la possibilità di effettuare una riunione di coalizione e poi per avviare le consultazioni con le varie forze politiche anche in previsione di un possibile allargamento politico in vista delle elezioni del 2016.

Adesso, improvvisamente, è giunta la decisione di Pipitò. “Ho deciso – ha detto – di non attendere più perché ormai sono maturi i tempi per il bilancio e quindi è giusto che il nuovo assessore abbia il tempo per lavorare. Inoltre non voglio che si verifichi un’altra telenovela per la nomina del nuovo componente della giunta municipale”. Il riferimento è ai fatti che portarono alla revoca dell’incarico a Nino Lena nello scorso mese di giugno.

Giovanni Franchina, consigliere comunale attivo ed attento alle questioni della città, transita quindi nella coalizione di Aquino col rischio che si allarghi qualche crepa esistente con i consiglieri Placido Salvo e Nino Calderone.

Intanto Aquino ci tiene a togliersi qualche sassolino dalla scarpa e lancia metaforici anatemi contro i consiglieri Achille Fortunato e Peppino Bisagni, firmatari di un documento di bocciatura dell’attività amministrativa. “Posso rassicurare tutti – ha detto il Sindaco – che il bilancio è pronto. Si tratta di uno strumento finanziario difficile dato i tagli che ci sono stati e le ridotte risorse a disposizione dell’Amministrazione comunale”.

Secondo indiscrezioni, sembrerebbe che i consiglieri Nino Di Dio Calderone, Placido Salvo e Mariella Gregorio Nardo abbiano chiesto al primo cittadino l’azzeramento della Giunta municipale al fine di allargare la coalizione in vista delle prossime elezioni amministrative del 2016, cosa che avrebbe configurato un avvicinamento all’Udc, in particolare alla corrente che fa capo all’ex senatore Ciccio Cimino.

Nessuno ancora vuole però parlare del ritorno alle urne, anche se tutti lavorano ufficiosamente per non farsi trovare impreparati quando si apriranno ufficialmente le danze. L’unico che non ha paura di pensare al futuro è proprio il Sindaco Aquino: “Mi fa piacere – ha detto – che c’è anche chi ha apprezzato gli sforzi dell’Amministrazione e in maniera disinteressata ha deciso di sposare un progetto politico e che si propone di proseguire oltre la scadenza del 2016”.

In merito alle voci di altri possibili avvicinamenti alla coalizione di governo Aquino rimane vago. “Non mi interessano le voci” – ha affermato il Sindaco -. Sono più interessato ai fatti. L’Amministrazione ha sempre rivolto a tutte le forze politiche un appello alla collaborazione. In un momento difficile abbiamo chiesto a tutti di dare il proprio contributo. Quindi ben venga la collaborazione da parte di chiunque voglia partecipare più o meno attivamente all’attività amministrativa”.

Il consigliere Giovanni Franchina dichiara il suo pieno appoggio al Sindaco Mauro Aquino con un comunicato stampa nel quale spiega i motivi della sua scelta politica: “Nei tre anni di impegno come consigliere comunale ho esercitato il ruolo di oppositore all’Amministrazione Aquino, ma non per questo è mai mancato il confronto serrato, continuo e costruttivo sui temi e sulle questioni irrisolte. In questi tre anni – ha aggiunto Franchina – ho avuto modo di apprezzare l’attenzione del Sindaco ai problemi del territorio e delle frazioni e malgrado le difficoltà l’Amministrazione si è mossa avendo come unico obiettivo l’interesse dei cittadini”.

L’ex esponente dell’opposizione evidenzia alcune delle proposte portate avanti dall’Amministrazione in questi anni. “Non posso – ha scritto Franchina – non porre l’attenzione sull’iter di realizzazione dell’acquedotto delle frazioni troppo a lungo desiderato e promesso da tanti, ma mai seriamente avviato. Grazie alle sollecitazioni continue ed alla volontà politica dimostrata dall’Amministrazione Aquino quel sogno si avvia, oggi, a divenire realtà”.

La scelta di Giovanni Franchina va in controtendenza a quella di alcuni suoi colleghi d’aula che, nell’ultimo anno e mezzo, sono passati all’opposizione. Il primo fu Achille Fortunato, seguito, nei mesi scorsi, da Alessio Papa che era stato uno dei massimi sostenitori del Sindaco Aquino. All’interno del gruppo di Governo c’è, comunque, da registrare anche la posizione in bilico di Placido Salvo, che ufficialmente appoggia Mauro Aquino, ma che ha manifestato diversi malumori per le scelte attuate dal Sindaco nell’ultimo periodo. Sembra essersi avvicinato in maniera determinata anche Domenico Pontillo, ex esponente del gruppo Gullo che non ha ufficializzato il passaggio, e difficilmente lo farà a breve, ma i suoi movimenti politici fanno intravedere una netta vicinanza alla maggioranza. “La lista Venuto perde pezzi, il consigliere Franchina passa con il sindaco Aquino”, tuona il titolo di un articolo di Cinzia Bonsignore, di qualche giorno fa.

Intanto infuriano le polemiche politiche in città, alimentate in primis dal deposito in cancelleria di una mozione di sfiducia per la decadenza del Sindaco, da parte del consigliere di opposizione Giacomo Prinzi, motivandola con mancanza di attuazione del programma e gravi inadempienze dei servizi essenziali ai cittadini; di contro altre iniziative hanno invaso la città, con l’emanazione di volantini e di interventi sui network locali nei quali si mettono in evidenza tutte le incompiutezze presunte dell’attuale Amministrazione. Si preannunciano quindi tempeste politiche, in vista delle future elezioni 2016.

Nel frattempo, l’onorevole Maria Tindara Gullo, deputata del PD, ha sollecitato la responsabile nazionale dei trasporti e infrastrutture del suo partito, Debora Serracchiani, affinché si completi il tracciato per il raddoppio ferroviario Patti-Castelbuono. Sollecitazione che ha dato luogo a un incontro con l’obiettivo di analizzare gli investimenti. In particolare, ha posto l’attenzione sui collegamenti ferroviari da e per la provincia di Messina e sulla questione del doppio binario (tratta Patti-Castelbuono). E mentre l’onorevole svolge le sue funzioni come se non fosse indagata nell’ambito dell’Operazione Fake, gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Messina chiedono le sue dimissioni e quelle del cugino, ex consigliere provinciale Luigi Gullo.

“E così, ancora una volta, Messina è la provincia dei record: delle primarie, nelle quali una delle persone indagate, Mariella Gullo, senza passato politico e proveniente da un piccolo paese come Patti, raggiunge 11 mila voti; delle politiche, nelle quali la stessa persona viene eletta ed indagata prima dell’insediamento”. (…) “Non desideriamo accusare nessuno – scrive Franco Zanghì nel suo TG6 – fermamente convinti che a ciò penserà la magistratura, nella quale riponiamo la nostra completa fiducia; visto che si tratta di persone che ci amministrano, non è male che ogni tanto ce ne ricordiamo”.

“Vogliamo però rivolgerci alla parlamentare Gullo – continua Zanghì – chiedendo un sussulto di orgoglio, con il quale rassegnare le dovute dimissioni, per affrontare e risolvere serenamente la vicenda che la vede coinvolta da normale cittadina”.

Tra le riflessioni di Franco Zanghì, di quelle che aprono spiragli di luce su comportamenti e fatti altrimenti oscuri, ce n’è una che vogliamo riportare perché la troviamo molto interessante e probabile: quella relativa alle molteplici promesse di impiego nel nascente centro commerciale all’epoca di Cisco. “Mi sono chiesto il motivo per cui una parte politica della mia città poteva disporre a proprio uso e consumo dell’assunzione del personale di un settore commerciale così delicato come quello del centro che dovevano aprire. Perché il vice Sindaco poteva vantare il diritto di mettere in quel centro commerciale personale a proprio piacimento? Considerando che l’investimento per una struttura del genere supera abbondantemente una dozzina di milioni di euro, per quale motivo il personale, che ha importanza fondamentale nel funzionamento della struttura, lo poteva sceglie il vice Sindaco che di mestiere faceva il medico della guardia medica e a tempo libero il politico?”.

Qui basta ricordare che come per incanto dopo le elezioni i lavori di completamento del centro commerciale si sono interrotti (e non se ne vide mai la ragione). “Fatto sta – continua Franco Zanghì – che le elezioni perse dai ‘gulliani’ hanno coinciso con l’abbandono dell’iniziativa e la perdita di un bel po’ di milioni di euro”.

L’inchiesta, ovvero l’Operazione Fake in questa prima fase si è conclusa, ma non è escluso che dagli interrogatori non salti fuori qualcosa che faccia aumentare il numero degli indagati. “Per il fatto del centro commerciale potrebbe venire fuori nuovo materiale per gli inquirenti”. Come è avvenuto per l’offerta di impiego nei corsi di formazione, così potrebbe essere stato per il centro commerciale per il quale le assunzioni sarebbero passate dalla scrivania del vice Sindaco.

“Che significa questo? Le autorizzazioni per il centro commerciale non erano del tutto regolari e il vice Sindaco faceva chiudere un occhio a chi di dovere, oppure l’imprenditore era costretto ad accettare le mal… del vice Sindaco?”.

Interrogativi e perplessità che il processo chiarirà. “Fatto sta che a Patti – sostiene convinto il giornalista – da oggi in poi e per molti anni la politica non sarà più quella che abbiamo conosciuto negli ultimi vent’anni”.

 


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