Alcune sono interdette al transito, ma vengono usate ugualmente. Altre sono piene di buche e avvallamenti, con velocità massime che arrivano a 50 chilometri orari ma, in alcuni tratti, viste le condizioni dell'asfalto, scendono a 20. Inaccessibili ai grossi mezzi necessari al trasporto degli agrumi. Guarda le foto
Paternò, un comitato contro le strade pericolose «Provinciali in pessimo stato, qui ci vergogniamo»
«Ogni giorno faccio queste strade per andare nel mio fondo agricolo e, con il mi furgone, francamente non mi sento tranquillo. Ho paura». A parlare è Giuseppe Caponnetto, 50enne proprietario di un terreno nell’hinterland di Paternò. È lui a lanciare l’allarme sullo stato di degrado in cui versano le strade provinciali del Paternese. Le arterie stradali incriminate sono la sp 15 (che da contrada Tre fontane porta a Ponte barca), la sp 24 (che collega Ponte barca col bivio Iannarello, all’altezza della ss 288) e la sp 102/I (da bivio Poggio Monaco verso la frazione di Sferro). Ma anche la sp 137/II e la sp 138 nella zona che avrebbe dovuto accogliere la zona industriale locale. Sul ponte Gornalunga la sp 74 è chiusa al transito, ma solo sulla carta: ignoti hanno rimosso i blocchi e permesso il passaggio delle auto sul tratto a rischio cedimenti.
Nella maggior parte dei casi, la velocità consentita sulle provinciali è tra i 30 e i 50 chilometri orari. Limiti che si abbassano fino a 20 in alcuni tratti particolarmente complicati. Sono strade percorse giornalmente da centinaia di persone tra braccianti agricoli, proprietari di fondi, imprenditori (la zona è ricca di aziende dedite alla lavorazione ed esportazione degli agrumi) e autotrasportatori. Oltre che dalle comitive di turisti che provengono dalla A19, l’autostrada Catania-Palermo. «Più volte abbiamo chiesto un minimo di intervento – continua il 50enne – ma nulla». Esasperati, gli utenti delle provinciali sotto accusa si sono costituiti in un comitato spontaneo, dando il via a una petizione popolare (fino adesso sarebbero oltre 750 le firme raccolte) che saranno protocollate e portate all’attenzione delle competenti autorità, in particolare al prossimo governatore della Sicilia.
«Siamo a un punto di non ritorno – dice a MeridioNews Giosuè Arcoria, presidente dell’Anga Catania di Confagricoltura e proprietario di una azienda specializzata nella lavorazione degli agrumi – Visto lo stato di degrado e di pericolosità, si sono verificati casi di auto uscite fuori strada, fortunatamente senza gravi conseguenza per gli occupanti. È stata chiusa al transito la sp 102/I ma pochi sono informati». Arcoria, amareggiato, confessa apertamente di «vergognasi» quando porta nella propria azienda potenziali clienti «stranieri. Come siciliani non ne possiamo più». Lo stato di degrado delle strade potrebbero anche danneggiare gli affari delle aziende della zona: «È iniziata la campagna agrumicola – prosegue Arcoria – e il degrado delle infrastrutture influisce negativamente sugli affari delle aziende. Le strade in pessime condizioni non consentono l’accesso di grossi mezzi per il trasporto degli agrumi. Se non dovessimo avere risposte certe non escludiamo di farci sentire con delle manifestazioni».
Sulla questione abbiamo sentito il neo commissario della Città Metropolitana Salvo Cocina: «Mi sono insediato solo da alcuni giorni e non conosco bene la problematica – dichiara a MeridioNews – Le mie priorità sono la viabilità, le scuole e la vicenda dei lavoratori della Pubbliservizi. Nel prossimo fine settimana dovrei effettuare dei sopralluoghi sulle strade indicatemi. Tenendo conto anche della non felice situazione economica dell’ex Provincia di Catania (si parla di debiti di circa 44 milioni di euro) interverremo dove è possibile».