Il nuovo anno scolastico è alle porte ma ci sono già problemi per due istituti nel Comune etneo. A comunicarlo, attraverso due missive, gli uffici comunali. Senza le dovute autorizzazioni, si potrebbero perdere migliaia di euro stanziati dall'Europa. La scadenza da rispettare è quella del 31 ottobre
Paternò, stop per due scuole senza collaudo A rischio anche i fondi per la riqualificazione
Non è ancora iniziato il nuovo anno scolastico e due edifici a Paternò sono già off-limits. Si tratta del plesso di via degli Studi e quello di via Gaudio. Il responsabile dell’ufficio Lavori pubblici Eugenio Ciancio e quello Sicurezza scuole Nanni Saccone hanno inibito una parte delle due strutture in quanto sprovvisti del certificato di collaudo. Una vera e propria beffa per le due costruzioni pubbliche che erano state da poco inserite in progetti di riqualificazione dal Comune di Paternò.
Il plesso scolastico di via degli Studi ospita alcune classi della scuola media Virgilio e alcune aule della materna che fanno capo al primo circolo didattico Lombardo Radice. L’altro edificio, quello di via Gaudio, è il plesso Falconieri dove trovano collocazione la materna dell’istituto comprensivo Guglielmo Marconi. «Abbiamo inviato due lettere ai dirigenti che usufruiscono dei locali – spiega a MeridioNews Eugenio Ciancio -. La prima nota è stata indirizzata alla scuola media Virgilio del circolo Lombardo Radice. Abbiamo comunicato di inibire il primo piano del plesso in quanto privo di collaudo e del certificato prevenzione incendi. Per quest’ultimo motivo siamo stati costretti a rendere non funzionante l’intero sistema di illuminazione e riscaldamento».
Una missiva è stata recapitata anche alla scuola Marconi: «Per comunicare l’inibizione dei locali per mancanza dell’allaccio alla rete dell’energia elettrica. Inoltre abbiamo informato la scuola che il Comune non riesce a rispettare la scadenza del 31 ottobre, entro la quale le strutture finanziate con fondi europei devono essere funzionanti e operative».
In pratica se la scuola Falconieri non sarà in regola entro la fine di ottobre c’è il concreto il rischio che i 350mila euro di soldi pubblici destinati per la riqualificazione dell’edificio debbano essere restituiti. C’è da premettere che ancora i lavori di sistemazione che hanno interessato il primo piano non sono stati ultimati: per completarli il Comune ha dovuto mettere una quota di 160mila euro provenienti da una devoluzione di mutui contratti in passato. Tuttavia i lavori sono al momento bloccati in quanto non essendoci il bilancio di previsione approvato, gli uffici comunali alla ragioneria tardano a dare il parere positivo per l’impegno di spesa.