Passante, dall’Arpa arriva il via libera La talpa Marisol può iniziare a scavare

È arrivato l’atteso via libera dell’Arpa: la talpa Marisol può iniziare a scavare il tunnel di collegamento dalla Stazione Notarbartolo a via Monti Iblei, nell’ambito dei lavori della tratta B del passante ferroviario. Qualche settimana fa l’ente di protezione ambientale aveva bloccato i lavori perché mancavano alcune prescrizioni sullo smaltimento dei materiali da scavo. Ostacoli che l’Arpa ha giudicato superati con una nota dello scorso 5 aprile. Le operazioni di messa in moto della talpa Tbm, dunque, possono ripartire.

La Marisol è costata 13 milioni di euro più 6-7 milioni di cantiere e impiegherà a regime 60 operai su due turni per scavare quasi due chilometri di galleria (per la precisione 1.978,5 metri) alla media di 6,6 metri al giorno fino a via Monti Iblei. Ha una testa fresante di 9,4 metri di diametro che consuma più megawatt di energia dell’ospedale Cervello e produce un suono di oltre 80 decibel: come lavorare dentro una lavatrice in piena centrifuga. A regolare tutto un cervellone elettronico in grado di analizzare istante per istante ogni genere di dato, dalla pressione alla qualità dell’aria alle caratteristiche geologiche del sottosuolo. Gli scavi produrranno 140mila metri cubi di terra e roccia che saranno ripuliti e usati per riqualificare spazi verdi.

Il tunnel Notarbartolo-via Iblei sarà formato da 1.500 anelli accostati l’uno accanto all’altro e ogni anello sarà composto da sette conci prefabbricati di calcestruzzo spessi 40 centimetri per un totale di oltre diecimila conci, tutti trasportati via camion da una ditta specializzata di Potenza. Da via Iblei in poi la galleria è già pronta: in quel tratto l’intervento era più agevole perché una parte del tracciato corre all’aperto.

La Marisol verrà messa in moto a maggio: finora sono stati scavati con tecnica tradizionale i primi 150 metri prima dell’alt dell’Arpa. Attualmente è in corso il montaggio dei nastri trasportatori per lo smaltimento dei materiali da scavo, che verranno conferiti nelle cave Troja e Impisu, «che saranno rinaturalizzate con riempimento e realizzazione di zone a verde», precisava il dirigente di Rfi Filippo Palazzo durante la recente visita nei cantieri del passante. Entro la fine dell’anno dovrebbe essere ripristinato il collegamento con l’aeroporto di Punta Raisi, inizialmente con un tratto ad un solo binario. Quando la talpa avrà finito – ci vorranno circa dieci mesi – i treni potranno muoversi liberamente su due binari senza attendere la coincidenza.


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