L'ex governatore potrebbe finire a giudizio insieme a Pietro Carmelo Russo per il mancato controllo su quanto è avvenuto negli anni passati nell'ex miniera di Enna, dove secondo gli inquirenti sono state scaricate oltre novecento tonnellate di rifiuti pericolosi contenenti amianto. A ottobre un'indagine aveva riguardato la bonifica
Pasquasia, la procura chiede di processare Lombardo Accusa di disastro ambientale con ex assessore Russo
Per i danni ambientali causati nell’ex miniera di Pasquasia a Enna l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo e l’ex assessore regionale Pietro Carmelo Russo vanno processati. A chiederlo è il sostituto procuratore di Enna Francesco Rio. L’ipotesi di reato è disastro ambientale colposo e concorso nell’abbandono incontrollato dei rifiuti.
La procura ennese sei anni fa aprì un’inchiesta, che portò anche al sequestro del sito. Secondo gli inquirenti a Pasquasia sarebbero stati abbandonate nel corso del tempo 910 tonnellate di rifiuti contenenti amianto, oltre ad altri rifiuti pericolosi e cinquemila chili di olio dielettrico.
Sull’ex miniera a ottobre scorso si sono riaccesi i riflettori con una nuova inchiesta che stavolta ha riguardato non l’inquinamento ma le attività di bonifica del sito. Secondo i magistrati, infatti, a mettere le mani sugli appalti sarebbero state anche persone vicine a Cosa nostra. L’indagine ha portato a undici misure di custodia cautelare e ha coinvolto persone attive non solo in Sicilia ma anche in Lombardia.
«Finalmente abbiamo imboccato la strada giusta, quella delle responsabilità». È questo il commento di Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, dopo l’ufficializzazione della richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Enna. L’Osservatorio da anni si batte per la tutela della salute dei cittadini dalle minacce rappresentate dall’eternit.