Parlamentarie M5s, polemiche su assenza di candidati «Ho tutto in regola». In ballo segnalazioni a staff Di Maio

Persone che non si trovano negli elenchi, pur non avendo ricevuto comunicazioni in merito a eventuali esclusioni, candidati a propria insaputa e, infine, la possibile presenza di alcuni fake. Il primo giorno di Parlamentarie in casa Movimento 5 stelle è stato anche questo. Il voto on line, che servirà a determinare chi verrà inserito nelle liste per le elezioni politiche del 4 marzo, si concluderà in serata, quando si dovrebbero sapere i nomi dei vincitori. A sperare in una candidatura per Camera o Senato sono circa un migliaio di siciliani: gli under 40 si giocano un posto nei collegi in corsa per Montecitorio, gli over per Palazzo Madama. Fanno eccezione i deputati nazionali uscenti, ai quali è stato concesso di rimanere nello stesso ramo del parlamento in cui hanno seduto negli ultimi cinque anni, indipendentemente dall’anagrafe. 

L’attesa della competizione per molti si è però scontrata con la scoperta di quelle che, al momento, non si riesce a capire se siano falle nel sistema informatico che gestisce la votazione o censure dei vertici del Movimento. Oltre alle difficoltà ad accedere alla piattaforma Rousseau a causa dell’elevatissimo numero di persone contemporaneamente sul sito, non sono pochi quelli che, compiuto il login, non sono riusciti votare – ogni iscritto ha a disposizione tre preferenze per ramo – per chi avrebbero voluto. Il motivo è semplice: il nominativo non figura tra i candidati. Difficile dire quante siano le persone interessate, ma a partire dal pomeriggio le voci dei delusi sono rimbalzate sui social network, dividendosi tra chi ritiene sia tutto da ricondurre a problemi tecnici o sviste in buona fede e chi, invece, teme il complotto. Rimandando a quelle segnalazioni che è possibile inviare allo staff nazionale per denunciare la presenza di persone che non avrebbero i requisiti etici per rappresentare il Movimento. Le stesse che, a detta di alcuni, sarebbero state inoltrate prima delle Regionali, per chiedere un approfondimento della posizione di Fabrizio La Gaipa – il candidato agrigentino poi arrestato con la pesante accusa di estorsione nei confronti di un ex dipendente – ma che in quel caso non sarebbero state prese in considerazione.

«A metà mattinata – racconta Daniela Morfino, attivista di Marineo, in provincia di Palermo – mi hanno chiamato degli amici chiedendomi come potermi votare visto che non ero in lista. Ho contattato Cancelleri e mi ha detto che non sapeva nulla in merito al motivo della mia esclusione. La stessa cosa mi ha riferito Ignazio Corrao. Io vorrei però capire chi sa queste cose, perché a inizio gennaio mi hanno comunicato che la candidatura era stata accettata e che avrei solo dovuto integrare la documentazione con il certificato penale e quello su carichi pendenti. L’ho fatto. Altro non so». Sulla possibilità che qualcuno possa avere segnalato il suo nominativo allo staff di Di Maio, Morfino è scettica: «Mi sembra assurdo, ritengo di avere tutti i requisiti, giuridici ed etici». A vivere un’esperienza simile è stato Gianluca Ciotta, attivista di Licata. «Al momento dico che ci sono state certamente delle anomalie, vediamo cosa accade – commenta -. Ho provato a contattare qualche portavoce, ma non ho avuto notizie sui motivi. Ricorso? Per ora attendo, ma sono dell’opinione che se le cose stanno così le votazioni andrebbero rifatte». A fare discutere è anche il caso di persone che dicono di essere tra i partecipanti pur non avendone avuta l’intenzione. «Mi hanno abilitato su Rousseau, e dovevo compilare una scheda. Avrò cliccato qualcosa in più e adesso mi ritrovo candidata senza aver fatto nulla», racconta Annarita.

L’ipotesi di annullare tutto pare tuttavia inverosimile. Dai vertici del M5s, per adesso, i commenti sono concisi: «Stiamo valutando le segnalazioni. Il voto comunque sta andando avanti». A esprimersi sulla questione è anche l’eurodeputato Ignazio Corrao, tra i responsabili in Sicilia della campagna per le Politiche. «Sarei cauto prima di dire che il sistema non sta funzionando, perché è molto possibile che tra chi si lamenta ci siano persone che, per un motivo o per un altro, hanno un profilo incompatibile con le richieste del Movimento», dichiara a MeridioNews. Corrao parla poi del presunto inserimento negli elenchi di persone che a oggi non avrebbero inviato i certificati penali. «È un caso diverso quello – spiega -. Le regole concedono un margine di tempo per integrare la documentazione. Ma è assolutamente da escludere che in lista finiscano persone prive dei certificati sui carichi pendenti».

A margine di una giornata senz’altro complicata, arrivano le voci della presenza tra i candidati di profili che si potrebbero definire fake, cioè fittizi. «Ci sono nomi strani, che dubito esistano nella realtà. Spero facciano controlli, se no si rischia la figuraccia», confida una delle persone iscritte alla piattaforma Rousseau, che preferisce mantenere l’anonimato.


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