Parco archeologico di Segesta, Regione punta al rilancio Musumeci: «In due anni da 600mila visite a un milione»

Passare dalle 635.862 visite in due anni a un milione di visitatori. È l’obiettivo che si pone la Regione sul Parco archeologico di Segesta con i suoi circa 200 ettari di campagna, la presenza del tempio e dell’anfiteatro. La strategia di rilancio del sito culturale, quinto in Sicilia per numero di visitatori, è stata annunciata oggi dal presidente Nello Musumeci in una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans. Presenti anche il dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali, Sergio Alessandro, il capo di gabinetto dell’assessorato Beni culturali Giovanni Angileri e la direttrice del Parco Rossella Giglio. «Gli obiettivi – spiega Giglio – sono quelli di tutelare e valorizzare un bene con le sue raccolte, assicurandone e promuovendone la pubblica fruizione. Ma soprattutto proseguire le ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente, continuando nella conservazione di quelle già in possesso, e promuovendone la conoscenza al pubblico e alla comunità scientifica». 

Musumeci parla di «avvio della fase due del Parco» grazie alla gestione autonoma amministrativa e finanziaria. «La fase di avvio è la più impegnativa – ha detto Musumeci – perché bisogna procedere all’organizzazione, alla manutenzione dei beni architettonici senza trascurare l’attività di studio e di ricerca che ha una ricaduta dal punto di vista scientifico e magari un po’ meno dal punto di vista economico. Abbiamo assicurato l’iniziale sostegno finanziario e nei prossimi giorni faremo un sopralluogo per renderci conto direttamente della situazione». 

Il presidente sottolinea che l’approccio sarà comune a tutti i parchi. «Nei giorni scorsi abbiamo fatto una riunione con i direttori di tutti i parchi e a loro abbiamo detto: “Fateci sapere di cosa avete bisogno e diteci qual è l’attività di ricerca e promozione che volete portare avanti”. Prima la tutela del bene e a seguire la valorizzazione. Abbiamo dato 20 giorni di tempo ai direttori per conoscere cosa serve».

Per Segesta è stato redatto un programma generale di attività: la manutenzione ordinaria sulla viabilità carrabile-pedonale e trekking; pulizia e cura del paesaggio agrario – 150 ettari – e attività di prevenzione antincendio (lavori di diserbamento e fasce parafuoco), e la manutenzione straordinaria (punto biglietteria; restauro e consolidamento dei monumenti archeologici in luce); le opere architettoniche e urbanistiche (condotta di approvvigionamento idrico ed elettrico; aree attrezzate nel piazzale di ingresso per i visitatori e sosta di automezzi; ristrutturazione del grande complesso rurale Case Barbaro ad uso uffici, laboratori, servizi, accoglienza e spazi espositivi); l’attività di studio e ricerca archeologica (campagne di studi e restauri; rilievi e ricerche archeologiche nell’area della città ellenistico-romana (Acropoli nord, Agorà, Acropoli sud), dei santuari e luoghi sacri (Tempio, Santuario nell’area di Mango) e della città tardo-antica, araba e medievale. 

E ancora, la programmazione e progettazione europea di ricerca scientifica; promozione convegni, mostre nazionali e estere, gemellaggio con la città di Atene (Museo nazionale e Eforia, ministeri e ambasciate); la comunicazione integrata (edizione di pubblicazioni scientifiche e divulgative sull’area archeologica di Segesta; produzione di supporti digitali, di materiale informativo e didattico per i visitatori); infine, concessioni d’uso oneroso a tempo degli spazi demaniali per eventi speciali.


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