Parcelle Irsap: qualche domanda al presidente della Regione siciliana

PIUTTOSTO CHE PAGARE TUTTI QUESTI PROFESSIONISTI NON SAREBBE STATO PIU’ GIUSTO DARE LA PRIORITA’ AL SOSTEGNO DELLE ATTIVITA’ CULTURALI?

Una premessa: non abbiamo nulla da dire sulla natura degli incarichi professionali dell’Irsap. Anche se ci lascia perplessi il fatto che l’Istituto regionale per le attività produttive non sia in grado di difendersi da sé, davanti le aule dei Tribunali, con un proprio ufficio legale.

L’Irsap, è noto, vede la luce qualche anno fa sulle ceneri dei vecchi Consorzi per le aree di sviluppo industriale (Asi). Erano 11, le vecchie Asi. Ci chiediamo e chiediamo: tutte le vecchie Asi avevano propri uffici legali o andavano avanti con incarichi esterni? Se dovesse essere vera la seconda tesi, quanto sono costati i professionisti esterni, alle Asi siciliane, nel corso di tanti decenni? E’ lecito o no porsi questa domanda?

Dal passato al presente. Noi ci rendiamo conto che bisogna difendersi. Però sappiamo anche che oggi, in Sicilia, moltissime attività culturali sono bloccate per mancanza di risorse finanziarie.

Ci chiediamo e chiediamo: fatta salva l’esigenza di conferire questa grande massa di incarichi a soggetti esterni (anche se – ribadiamo – non sarebbe male che l’Irsap si dotasse di un proprio ufficio legale, magari bandendo dei concorsi pubblici, visto che si tratta di un ente pubblico), non sarebbe stato più corretto – nella gestione finanziaria regionale – dare la priorità alle attività culturali siciliane che oggi rischiano la chiusura?

Oggi vediamo i Teatri siciliani pubblici – di prosa e lirici – in grande difficoltà. Vediamo Associazioni e fondazioni culturali bloccate. Osserviamo i musei regionali – che già sono male organizzati – con i soldi contati per pagare il personale. Ci sono aree archeologiche della Sicilia completamente abbandonate.

C’è, ad esempio, l’area archeologica di Catania che, come ha scritto il quotidiano Ctzen, incassa un sacco di soldi che la Regione si prende, senza lasciare nulla alla stessa area archeologica catanese.

A fronte delle attività culturali che muoiono, abbiamo una Regione che ha contratto un prestito da quasi un miliardo di euro per pagare ‘fantomatiche’ imprese, a quanto pare in buona parte non siciliane.

Poi c’è l’Irsap che paga decine e decine di parcelle  a consulenti esterni.

Di fatto, per il sostegno alle attività culturali – ammesso che si trovino i soldi – bisognerà aspettare a fine luglio. Di fatto, buona parte delle attività culturali estive sono state compromesse. 

Chiediamo al presidente della Regione, onorevole Rosario Crocetta: quali sono le priorità del Governo regionale?

 


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