L'associazione, attiva in piazza Federico di Svevia, organizza l'evento sul tema dei luoghi abbandonati o mal gestiti della città. Appuntamento alle 17 di sabato 2 aprile alla villa Bellini. «Per noi è questo che si deve fare», spiega uno dei volontari fondatori del gruppo, che si occupa anche dell'iniziativa Piazza dei Libri
Parata in centro storico, musica e artisti di strada Gammazita:«Per riappropriarsi di spazi pubblici»
Invadere con colori, musica e allegria il centro storico di Catania. Per sottolineare ancora che la città è di chi la vive, di chi ci abita giorno dopo giorno e per riappropriarsi degli spazi pubblici. Sono questi gli obiettivi della parata cittadina organizzata dall’associazione Gammazita, che alle 17 di sabato 2 aprile partirà dalla villa Bellini per arrivare al Castello Ursino, dove è prevista una grande festa. Già in programma a marzo, l’evento era stato rinviato per la scomparsa di un rugbysta dei Briganti di Librino.
Una sfilata dove a farla da padrone saranno arti di strada, percussioni, samba, giocoleria, commedia dell’arte. «Per noi è questo che si deve fare in città – spiega Daniele Cavallaro, uno dei volontari -. La gente pensa che bastino pulizia e polizia, ma non è così». Uno dei risultati più importanti raggiunti è la chiusura al traffico di piazza Federico di Svevia, che viene invasa dai bambini impegnati in diverse attività promosse dall’associazione. C’è un giovane talento, in particolare, che grazie all’Ursino Buskers Festival – l’appuntamento organizzato proprio da Gammazita – ha scoperto la giocoleria e che adesso si sta impegnando molto. «In un mese è diventato bravissimo – racconta Daniele – siamo convinti che il coinvolgimento della gente può cambiare la città».
La parata sarà tutta sul tema degli spazi pubblici, che da tempo sta a cuore all’associazione. Due anni fa, infatti, è stato organizzato il concorso fotografico Catania abbandonata per fare un elenco dei luoghi pubblici e privati della città che versano in stato di abbandono. Di recente l’associazione ha anche lottato per liberare, e soprattutto per mantenere libera, quella che oggi molti conoscono come Piazza dei libri. Lo spazio allestito e gestito di fronte alla sede dell’associazione, in piazza Federico di Svevia, nel quartiere di San Cristoforo. «Appena abbiamo riaperto dopo alcuni lavori fatti in sede – dice Cavallaro – abbiamo pensato a organizzare un’iniziativa sugli spazi pubblici, che si inserisce in un percorso più ampio».
Incentrato proprio su questo argomento è il libro Temporiuso, manuale per il riuso temporaneo di spazi in abbandono scritto da alcuni ricercatori del Politecnico di Milano, presentato da Gammazita, Palestra Lupo, Liotru, Briganti di Librino e Open data, che si occupa di rendere accessibili i dati della pubblica amministrazione. Nel volume vengono elencati i passi principali da seguire per riconsegnare i beni a una città. I primi tre sono fare una mappatura dei beni abbandonati, una delle realtà che si muovono sul territorio e predisporre un ufficio che segua queste attività. «Abbiamo chiesto pubblicamente che l’amministrazione appronti un ufficio che si occupi della ricognizione di beni immobili e delle realtà sociali che operano sul territorio per facilitare la loro richiesta del bene», conclude Cavallaro.