Panarello (PD): “L’ assessore Sgarlata non può restare al suo posto”

Quello che è certo è che le dimissioni dell’assessore regionale al Territorio, Mariarita Sgarlata, finita nell’occhio del ciclone per la storia della piscina ‘irregolare’ nella sua villa, farebbero molto comodo al Presidente della Regione.

Una poltrona libera da assegnare all’area cuperliana del PD, che lo pressa per il rimpasto,  sarebbe una benedizione in questo momento.

Ma le cose non filano lisce. Dal partito continuano ad arrivare siluri su Crocetta invece che sull’assessore che, comunque,  di dimettersi non ha nessuna intenzione e continua a ribadire di non avere commesso nessun illecito.

Lo stesso segretario Fausto Raciti, ‘svela il gioco’ del governatore. E racconta a Repubblica Palermo che da giorni, attraverso ambasciatori, Crocetta  manda segnali ad Angelo Villari, cuperliano dell’area Cracolici, di un suo prossimo ingresso in Giunta. Al posto della Sagarlata, ovviamente.

Una mossa che non piace a Raciti: “Così vuole solo continuare a spaccare il partito”.

Chiusra anche da Antonello Cracolici, che parla di un governo farsa e dice che sarebbe maglio “chiuderla qui”.

Il metodo di Crocetta non piace neanche ai renziani (cui comunque la Sgarlata fa riferimento) che parlano di dossieraggio orchestrato da chi non apprezza “l’eccesso di scrupolo dell’assessore”.

Voce fuori dal coro quella di Filippo Panarello, deputato regionale Pd e componente della commissione Cultura all’Ars.

“Ho chiesto la convocazione della commissione Lavoro all’Ars per ascoltare l’assessore ai Beni culturali e i dirigenti coinvolti, e per acquisire formalmente tutta la documentazione: se davvero l’autorizzazione per la piscina dell’assessore Sgarlata e’ stata rilasciata dalla Sovrintendenza in 20 giorni, allora siamo di fronte ad un ‘record’ che evidentemente si collega al fatto che il richiedente e’ un assessore regionale”.

“Credo che l’assessore Sgarlata non possa restare al suo posto, anche perche’ l’assessorato Territorio e Ambiente, chiamato ogni giorno a rilasciare autorizzazioni in diversi settori e ambiti, ha bisogno di una guida autorevole e credibile.
Su questa vicenda – aggiunge – la magistratura fara’ il suo lavoro, ma dal punto di vista politico siamo di fronte ad un episodio inquietante, con un presidente della Regione che prima invita l’assessore a dimettersi e successivamente, senza fornire spiegazioni, cambia idea”.

“Penso che il gruppo Pd – conclude Panarello – debba chiedere che il presidente della Regione si presenti in aula per relazionare su questa grave vicenda e chiarire al Parlamento ed ai siciliani quali siano i parametri etici e comportamentali ai quali si devono attenere i componenti della sua giunta”.


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