Una sfida per cuori forti, tra rossazzurre e patavine. Le catanesi, prima non sfruttano le quattro reti di vantaggio. Poi, grazie ai tiri dai cinque metri, si dichiarano campionesse, guadagnando il tricolore per la 21esima volta. Guarda le foto
Pallanuoto, L’Ekipe Orizzonte è campione d’Italia La etnee trionfano ai rigori su Plebiscito Padova
Sorrisi, gioia ed un trofeo da alzare in alto. L’Ekipe Orizzonte trionfa in gara cinque delle finali scudetto e si laurea campione d’Italia per la ventunesima volta nella sua storia. Un successo che finalizza la rincorsa delle catanesi, che in stagione hanno dovuto lavorare parecchio sull’aspetto mentale, prima ancora che su quello tecnico.
La sfida senza appello contro Padova è, per imprevedibilità, all’altezza dei quattro capitoli precedenti. L’Ekipe parte fortissimo e annichilisce le avversarie con un 1-5 di frazione che sembra presagire una gara in discesa. Padova è sotto choc e sbaglia anche le giocate più semplici. La gara sembrerebbe indirizzata nettamente, ma le patavine sono avversario ostico e per nulla disposto a cedere, specialmente nelle acque amiche della Piscina del Plebiscito. La compagine veneta inizia una paziente opera di risalita, nel secondo quarto, erodendo vantaggio e sicurezze delle catanesi. Al cambio vasca si arriva su un 4-6 complessivo difficile da gestire per Palmieri e compagne.
Nella ripresa la contesa si fa durissima per le ragazze di Martina Miceli. Le venete vincono la frazione per 4-2 e portano il conto sull’otto pari, dando l’impressione di aver ribaltato completamente l’inerzia della sfida. Adesso è Catania a faticare anche ad arrivare al tiro, soffocata dal pressing delle ragazze di Stefano Posterivo. Il Plebiscito completa la propria rimonta nel terzo quarto, trascinato da una sensazionale Elisa Queirolo (6 reti per l’ex capitano del Setterosa), agganciando le catanesi per l’8-8 complessivo alla penultima sirena.
Nell’ultimo quarto Catania deve gestire le energie nervose: Palmieri va fuori per limite falli raggiunto e le patavine trovano il primo vantaggio della loro gara con Ilaria Savioli. A rimettere le cose a posto ci pensa una commovente Rosaria Aiello, all’ultima gara della carriera, la cui zampata decreta il 10-10 che restituisce il ruolo di protagonisti ai tiri di rigore.
Contrariamente a quanto accaduto in gara 1 e gara 3 le catanesi hanno imparato a non balbettare più dai 5 metri. Barzon, Marletta e Vukovic assolvono il proprio compito. I tiri di Centanni e Meggiato baciano i legni della porta di Gorlero. A consegnare lo scudetto all’Ekipe Orizzonte è Giulia Emmolo, che come in un kolossal sportivo d’oltreoceano, riscatta la propria stagione, cancella le recenti delusioni azzurre, bucando Teani, regalando un nuovo “hurrah” al club femminile più titolato della pallanuoto italiana.