Palermo, un pareggio e tanto rammarico L’1-1 in casa Samp ha il sapore della beffa

Così no, così è davvero dura da mandare giù. Il pareggio, per definizione, è un risultato positivo nel senso che serve a muovere la classifica ma a volte, a seconda dei casi, può lasciare un retrogusto di amarezza addirittura superiore alle sensazioni provocate da una sconfitta. L’1-1 ottenuto dal Palermo sul campo della Sampdoria rientra in questa categoria di pareggi. Pareggi che fanno male per il modo in cui maturano sul terreno di gioco e che bruciano come delle ferite. E il gol realizzato da Bruno Fernandes al 95’ (conclusione da fuori area al culmine di un forcing che i padroni di casa stavano portando avanti da alcuni minuti) è proprio come una ferita destinata a rimanere sulla pelle dei rosanero. Premessa doverosa: la Sampdoria non avrebbe meritato di perdere, soprattutto per il numero di occasioni create durante l’incontro, e il Palermo ha segnato in occasione dell’unico tiro effettuato nello specchio della porta difesa dall’ex di turno Viviano, ma analizzando le sequenze del film ambientato ieri a Marassi è difficilmente smentibile la tesi secondo cui i rosanero hanno perso due punti. 

La formazione di De Zerbi aveva la vittoria in pugno e, complice qualche ingenuità (poco prima dell’1-1 Gazzi ha lasciato la squadra in dieci per un’evitabile espulsione per somma di cartellini gialli), ha gettato al vento un successo che sarebbe stato d’oro. Una vittoria che avrebbe consentito ai rosa di superare in classifica i blucerchiati e, contestualmente, di lasciare la zona retrocessione. E se la squadra dovesse «pentirsi» a fine stagione di avere sprecato un’occasione del genere? Sarà il tempo a dirlo. Certamente, una compagine come quella rosanero che lotta per la salvezza e che deve cercare contro qualsiasi avversario di sfruttare nel migliore dei modi tutte le circostanze favorevoli, sulla carta non può consentirsi il lusso di vanificare una chance così ghiotta come quella capitata ieri a Genova. C’era la possibilità di prendere un ampio respiro ai danni di una Sampdoria traballante e ancora scottata dalle quattro sconfitte di fila e invece ci si ritrova ancora in apnea.

Il mix di rammarico e rimpianto condiziona, in questo caso, la prospettiva da cui osservare il comportamento tenuto ieri dal Palermo ma l’alone di negatività lasciato dai due punti persi al «Ferraris» non deve cancellare gli aspetti positivi emersi durante la gara. Giocando palla a terra dalle retrovie, ad esempio, l’undici di De Zerbi ha corso qualche rischio di troppo ma ha dimostrato anche una certa personalità dando un impulso al proprio processo di crescita. Le prestazioni di alcuni singoli, inoltre, vanno inserite nel registro dedicato alle note con il segno «più». Sugli scudi, oltre agli esterni Rispoli e Aleesami (autore dell’assist per il gol del momentaneo 1-0), il portiere Posavec, protagonista in diverse circostanze con una serie di ottimi interventi. La copertina, in ogni caso, spetta di diritto a Nestorovski. Il macedone ha realizzato ieri il terzo gol consecutivo in trasferta e ha confermato la propria capacità di incidere in area di rigore con freddezza e lucidità. Un tiro e un gol: è lo score di un perfetto cecchino. I segnali incoraggianti, supportati dalla serie utile in trasferta che dura da sei gare considerando anche la passata stagione, ci sono stati. Il problema è che questi segnali stonano con il verdetto del campo e vengono parzialmente oscurati dall’epilogo di una partita che, in casa rosanero, ha solo il sapore della beffa.


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