La vittoria di misura ottenuta a Mugnano di Napoli grazie al secondo gol di fila dell'attaccante classe 2001 ha un notevole peso specifico soprattutto per il morale di una squadra che aveva bisogno di ritrovare certezze e piena consapevolezza dei propri mezzi
Palermo, sono giorni Felici per i rosanero Contro il Giugliano un successo pesante
Ci sono vittorie che valgono più dei tre punti in palio. Il successo per 1-0 che il Palermo ha ottenuto a Mugnano di Napoli contro il Giugliano rientra in questa categoria trattandosi di un’affermazione che, al di là delle prospettive in classifica, ha un notevole peso specifico in termini soprattutto di morale e di autostima perché consente ai rosanero di ritrovare piena consapevolezza dei propri mezzi e quelle certezze che erano state scalfite dai due risultati deludenti che avevano preceduto la vittoria interna con l’ACR Messina. Peso specifico. E’ questo il parametro giusto per misurare lo spessore di ciò che, senza tifosi palermitani al seguito, hanno costruito gli uomini di Pergolizzi in terra campana.
La vittoria firmata Felici, autore al 36’ del primo tempo del terzo gol in questo campionato (il secondo consecutivo) con una conclusione a fil di palo propiziata da una indecisione in uscita del portiere, è particolarmente pesante. Nell’economia della stagione ma soprattutto per la dimostrazione di forza che ha dato la squadra. Era inevitabile, nell’ambito del confronto tra la formazione più prolifica tra le mura amiche con uno score di sei vittorie su sei e diciotto reti realizzate e la capolista supportata dal miglior rendimento in trasferta con cinque successi ed un pareggio, che una delle due serie si dovesse interrompere. Bravi gli ospiti a spostare l’inerzia dalla propria parte e a far sì che il cartello stop venisse collocato sulla strada della compagine campana, costretta ad ingoiare il boccone amaro della prima sconfitta interna in questo campionato coincisa con la prima gara allo stadio Vallefuoco senza reti all’attivo.
L’incisività del Palermo formato trasferta, sancita dal sesto successo esterno in questa stagione e da una continuità visibile anche attraverso la capacità di tenere la porta inviolata, non ha dato scampo neanche a una compagine temibile come il Giugliano. Confortante, in relazione alle aspettative che aveva Pergolizzi alla vigilia del match, la maturità con cui la squadra ha interpretato e condotto la partita. I rosanero, in campo inizialmente con un 4-3-1-2 (con Ambro a supporto di Felici e di un Santana pienamente recuperato) modificato in un 4-3-3 nel momento in cui è entrato Ricciardo nella ripresa, non si sono mai disuniti, hanno contenuto con lucidità le iniziative della formazione guidata da Agovino (attento il portiere Pelagotti nelle 3-4 occasioni in cui è stato chiamato in causa ed efficaci nelle letture i quattro componenti del pacchetto arretrato) e, contestualmente, non hanno mai rinunciato ad offendere.
Determinanti, in questo contesto, i guizzi di Felici, costante spina nel fianco della retroguardia campana. La permanenza in panchina dello scorso 17 novembre a Palmi ha ricaricato le batterie dell’attaccante romano classe 2001, decisivo domenica scorsa al Barbera e, anche in virtù di una brillante condizione fisica, letale pure oggi. Con il gol-vittoria che, sulla falsariga di sette giorni fa, ha impreziosito un’ottima prestazione caratterizzata da tanta corsa, dinamismo e movimenti che hanno mandato in tilt i meccanismi difensivi dell’avversario. Per il Palermo, a un passo dal titolo platonico di campione d’inverno, sarà più facile con una marcia in più affrontare curve e rettilinei del percorso orientato verso la serie C.