«Da ieri, per decisione della Procura di Locri, Mimmo Lucano, sindaco di Riace, è agli arresti domiciliari mentre la sua compagna, Tesfahun Lemlen, è sottoposta a un provvedimento di divieto di dimora. Se qualcuno si stesse chiedendo “perché?”, potremmo rispondere che Lucano sia stato arrestato per accoglienza». L’ong siciliana Ciss (Cooperazione Internazionale Sud Sud) si schiera a fianco del sindaco di Riace e continua a sostenere il suo modello di accoglienza. Ma non è la sola, anzi. Il forum antirazzista ha organizzato per sabato 06 ottobre, dalle ore 17 a piazza Politeama, un presidio congiunto con la manifestazione nazionale che si terrà proprio nel paese calabrese e nelle stesse ore. La solidarietà non è reato: questo lo slogan scelto per l’appuntamento nel capoluogo siciliano
«Perché questo è quello che sembra: il tentativo di “arrestare” una virtuosa e innovativa esperienza di accoglienza attaccando colui che ne è stato il promotore e ideatore e che costituirebbe favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Non sappiamo come il procedimento andrà avanti, la giustizia farà il suo corso, ma sappiamo cosa si è messo in moto ormai da tempo – sottolinea ancora il Ciss – un meccanismo che fomenta un clima d’odio e di intolleranza, aizzato da una deriva autoritaria, razzista e xenofoba che distorce, distraendo dai problemi seri di questo Paese».
Anche il movimento No Muos manifesta il proprio sostegno a Lucano, con alcuni comitati siciliani – compreso quello palermitano – che si stanno organizzando per andare direttamente in Calabria. «Quello di Riace, riconosciuto a livello internazionale come un modello virtuoso – sostiene ancora il Ciss – e come una “buona pratica” da imitare qui è un modello scomodo, un modello da fermare. Nessuno ora riuscirà a convincere l’opinione pubblica delle cose che ammette la stessa Procura: Lucano non ha rubato fondi dello Stato, non li ha usati per i suoi interessi, non ci sono illeciti. Quello che è stato favorito e fatto è stato creare lavoro, produrre ricchezza, rivitalizzare un borgo destinato a sparire, fare accoglienza virtuosa basata sui principi di cittadinanza, fare comunità a prescindere dalla nazionalità delle persone che ne fanno parte».
Anche il sindaco Leoluca Orlando ha manifestato negli scorsi giorni vicinanza al collega calabrese, il quale ieri intanto è stato sospeso dal suo incarico dalla locale prefettura. «Ormai da anni sostengo – ha ribadito il primo cittadino – che l’unica strada ragionevole per affrontare il tema delle migrazioni è quella più radicale: abolire il permesso di soggiorno, moderno strumento di tortura, se non di pena di morte. Quando saremo chiamati a rispondere del genocidio perpetrato in questi anni nel Mediterraneo e nei Balcani ci sarà chi, come il sindaco Domenico Luciano, potrà essere orgoglioso di aver fatto scelte che hanno salvato vite umane e la dignità umana di noi tutti». In tanti hanno collegato l’atto della Procura di Locri a una più generale stretta sull’accoglienza del governo Lega-5stelle. Un’analisi condivisa anche dalla ong palermitana.
«Dentro le paure instillate, dentro la creazione del nemico, dentro la considerazione dell’immigrazione stessa come reato, si crea nelle persone l’immaginario che vadano perseguiti i migranti e chi cerca di aiutarli – continua il Ciss – Come accade a Lucano, come sta accadendo a tutte le ong, quelle di salvataggio, quelle impegnate nella cooperazione, nella solidarietà e nella promozione dei diritti umani, la cui credibilità è stata triturata con un’irresponsabile campagna di diffamazione. Mimmo Lucano è stato accusato di qualcosa di cui potremmo essere accusati tutte e tutti: di accoglienza, di solidarietà, di favorire l’integrazione, di dimostrare che si possono creare le condizioni per fare rivivere territori in decadenza. Siamo tra l’altro a pochi giorni dalla approvazione da parte del consiglio dei ministri del decreto immigrazione e sicurezza, che di fatto mette in discussione i principi fondanti della protezione internazionale e del diritto di asilo e dello stesso sistema Sprar di cui Riace è modello d’eccellenza. Sembra un mondo alla rovescia. Ma non perdiamo la bussola».
«Il sindaco Mimmo Lucano – aggiunge Rifondazione Comunista Palermo – lavora da quasi 20 anni per una accoglienza degna di questo nome, dimostrando nei fatti l’esatto contrario di ciò che vuole mettere in pratica il decreto Salvini voluto da questo governo. Lucano ha dimostrato che accogliere e garantire inclusione è possibile, Salvini vuole cambiare le leggi per portare migliaia di persone nell’irregolarità e nella esclusione sociale».
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