Vogliono salvare piazza Castelnuovo dai lavori dell'anello ferroviario dove a breve inizieranno. Per questo, oggi, hanno chiesto un incontro al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, chiedendo maggiori informazioni sul cantiere
Palermo, sit-in dei Verdi in piazza Politeama «Sindaco ci informi sui lavori anello ferroviario»
I Verdi siciliani aderiscono all’iniziativa che si terrà oggi, a piazza Politeama, a Palermo, dove a breve inizieranno i lavori per l’anello ferroviario. «Riteniamo – sostengono i Verdi – che l’Amministrazione comunale di Palermo abbia il dovere di informare e coinvolgere fattivamente i cittadini in opere di ampio raggio, come la realizzazione dell’anello ferroviario. Ci chiediamo se da allora leggi, presupposti o stato di fatto delle cose siano cambiati, rendendo obsoleti pareri, autorizzazioni e nulla osta ottenuti anni or sono».
Questi i punti che suscitano perplessità e che intendono condividere con la città, riferendosi in particolare ai lavori in Piazza Castelnuovo:
1) Crediamo che in una ‘Città cantiere’ quale è diventata Palermo, la chiusura/restrizione di un’ulteriore nodo cittadino per almeno 2 anni aumenterebbe l’esasperazione comune a causa dell’inevitabile aumento traffico e della ridotta serena vivibilità.
2) La effimera attenzione da parte dell’Amministrazione verso il verde urbano. Sono centinaia gli alberi, alcuni dei quali di particolare pregio, già abbattuti nei vari cantieri in città. Ad oggi non è stata realizzata nessuna misura di compensazione prevista dalla legge. A questi adesso si aggiungeranno altre 4 palme centenarie, ma a nostro avviso almeno 7/8 verranno abbattute. Si, abbattute perché è difficilissimo possano sopravvivere per 3 motivi essenziali: a) il periodo, la ‘finestra’ di espianto e reimpianto è molto breve luglio/agosto no giugno;
b) l’età delle Palme purtroppo non giova alla riuscita del reimpianto; c) le dimensioni.
I verdi chiedono, inoltre, che fine abbiano fatto le migliaia di tonnellate di legno ottenuto dal taglio di tutti gli alberi dei vari cantieri. «Probabilmente l’Amministrazione Comunale ha ceduto questo legno, appartenente alla collettività, in cambio di un corrispettivo!! O magari si è ottenuto uno ‘sconto’ o riduzione dei costi dalla ditta incaricata al taglio?».