Il danno, ormai è fatto. Il percolato ha inquinato le falde acquifere di una parte di palermo. Lo scandalo è emerso l'anno scorso, quando la magistratura palermitana, ha aperto una inchiesta su bellolampo, dopo il terribile incendio dellestate del 2012, , che non solo ha sprigionato diossina in quantità industriali, ma ha fatto riesplodere il problema del percolato. Per la cronaca, il percolato è un liquido che trae prevalentemente origine dallinfiltrazione di acqua tra i rifiuti. O, anche, dai processi di decomposizione degli stessi rifiuti.
Palermo, percolato nelle falde acquifere: altri sette indagati
Il danno, ormai è fatto. Il percolato ha inquinato le falde acquifere di una parte di Palermo. Lo scandalo è emerso l’anno scorso, quando la magistratura palermitana, ha aperto una inchiesta su Bellolampo, dopo il terribile incendio dellestate del 2012, , che non solo ha sprigionato diossina in quantità industriali, ma ha fatto riesplodere il problema del percolato. Per la cronaca, il percolato è un liquido che trae prevalentemente origine dallinfiltrazione di acqua tra i rifiuti. O, anche, dai processi di decomposizione degli stessi rifiuti.
Ebbene, la Procura, in quell’occasione disponendo il sequestro della discarica, ha preso atto del fatto che “il percolato si è infiltrato nelle falde acquifere e rappresenta un pericolo per gli abitanti”.
E le indagini non si sono fermate. Oggi i magistrati di Palermo hanno iscritto nel registro degli indagati, il dirigente della Protezione civile, Pietro Lo Monaco, gli ex commissari Sebastiano Sorbello, Paolo Lupi e Francesco Foti, e i dirigenti dell’Amia Nicolo’ Gervasi, Antonio Putrone e Pasquale Fradella. Il primo troncone dell’inchiesta aveva già portato al processo per 12 persone tra le quali l’ex sindaco di Palermo Diego Cammarata, l’ex liquidatore dell’Amia, Gaetano Lo Cicero, l’ex presidente del consiglio di amministrazione della societa’ Vincenzo Galioto.
In realtà, ancora prima delle indagini della magistratura, c’era già una emergenza percolato. Come vi abbiamo raccontato in questo articolo, i tecnici delllIspra, lIstituto posto sotto la tutela del Ministero dellAmbiente, avevano già appurato che questa sostanza si era infiltrata nella falda fino ad arrivare in mare. Si è insinuata nel sottosuolo, ha raggiunto le falde sottostanti, poi il canale Celona, a Cruillas, affluente del passo di Rigano, che sfocia proprio ai Cantieri Navali e all’Acquasanta.
Ma nulla è stato fatto per tentare una bonifica.
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