Palermo, nuove maglie e partnership con Teatro Massimo Orlando: «Così si uniscono due simboli della nostra città»

I calciatori del Palermo sul palco del Teatro Massimo. Non si tratta di opera lirica, ma dell’ufficializzazione della partnership tra la squadra rosanero e il teatro simbolo della città. «Non nascondo l’emozione per questa iniziativa abbastanza inedita – dice Francesco Giambrone, sovrintendente del Massimo – Mi ha colpito molto vedere i lavoratori del teatro emozionati per stare in contatto con i giocatori della nostra squadra. Il fatto che chiedessero di fare fotografie indica quanto affetto ci sia. Noi facciamo spettacolo, ma anche il calcio è spettacolo. Questi due elementi importanti ci accomunano». 

Giambrone ha anche parlato degli elementi che accomunano gli appassionati di teatro e di calcio: «Entrambi abbiamo un pubblico di veri affezionati, appassionati ed esperti: ci stanno dunque il grande entusiasmo, la grande protesta e altro. La nostra forza sono coloro i quali ci seguono. Anche a teatro noi abbiamo dei tifosi. Mi auguro che questa partnership porti bene al teatro e alla squadra. Auguri, in bocca al lupo e buon campionato ai ragazzi che sono qui e porteranno alta la bandiera del Palermo. Spero anche di vedervi a teatro». Nel frattempo è stato annunciato che la campagna abbonamenti prenderà il via da lunedì 18 luglio, ma per conoscere tutti i dettagli bisognerà aspettare ancora alcuni giorni.

A seguire è stato il turno di Stefano Pedrelli, consulente del presidente Zamparini per la gestione generale «Abbiamo anche altro in comune, oltre a produrre spettacolo, noi produciamo emozioni. La scelta di creare questa partnership è stata quasi naturale. In questa cornice ci sentiamo quasi in soggezione perché noi partiamo da qualcosa che è molto più ludico e qui ci troviamo invece nella casa della cultura. Il sentimento però è sempre lo stesso a prescindere dal luogo dove viene proposto». Il dirigente rosanero ha anche parlato dei punti di unione tra la squadra rosanero e la città: «Noi non siamo il Palermo calcio, ma l’U.S. Città di Palermo, siamo un tutt’uno con il territorio. Apriremo un’altra partnership anche con l’Università. Magari non tutte le persone si vedono perché molti lavorano dietro le quinte, ma il lavoro è eccezionale nella qualità e nella minuziosità con la quale viene prodotto».

Se la partnership con l’Università è ancora in divenire, nel frattempo è stato presentato anche l’accordo con l’azienda palermitana Di Maria. A intervenire, in questo caso, è stato il responsabile della comunicazione: «Questo connubio tra sport e impresa è qualcosa di eccezionale. Quest’azienda opera a Brancaccio e dà lavoro a tantissime persone, offrendo opportunità a molti laureati. È un’azienda che fa prodotti di qualità con uno in particolare che spicca: il Bisaten». Nel frattempo, fuori dal teatro, poco più di trenta tifosi si erano riuniti per un sit-in di protesta nei confronti del presidente Zamparini. Uno striscione firmato dalla Curva Nord Inferiore recitava la scritta «Questa maglia è il mio orgoglio, Zamparini non ti voglio». La protesta è stata abbastanza ordinata e avrebbe attirato le simpatie di altri tifosi non appartenenti agli ultras che così hanno formato un gruppo di circa sessanta persone. I cori contro il patron del club di viale del Fante sono stati la conseguenza più naturale.

Non appena ci si è spostati sul palco del teatro, è arrivato anche il sindaco Leoluca Orlando: «Ci siamo sentiti ieri con il presidente Zamparini, con lui c’è sintonia anche per quanto riguarda la costruzione del nuovo stadio. A quel punto bisognerebbe capire cosa fare del Barbera, ma potrebbe essere utilizzato per concerti o altri eventi sportivi. L’importante è che le cose vadano bene, perché se tutto gira per il verso giusto di conseguenza le altre cose arrivano a cascata». Il primo cittadino ha anche parlato in termini entusiastici della partnership annunciata quest’oggi: «Il Teatro Massimo e il Palermo sono due simboli della città, il rosa e il nero rappresentano i colori della nostra città. Insieme si può, quindi guardiamo avanti con fiducia e ottimismo».

Luca Di Noto

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