Non ha nascosto le proprie ambizioni il jolly offensivo classe '93 che il sodalizio targato Hera Hora, con cui ha firmato un biennale, ha acquistato a titolo definitivo dal Catanzaro. Le idee sono chiare: «Per vincere servono innanzitutto umiltà e concentrazione». Revocato, intanto, lo sciopero dell'AIC. Domenica i rosa saranno impegnati a Teramo
Palermo, Kanouté scruta orizzonti colorati di rosa «Con questa squadra voglio andare in B e poi in A»
Premessa doverosa: acquistando l’attaccante Mamadou Kanouté il Palermo non ha preso la classica prima punta dotata di uno spiccato fiuto del gol. E’ stato lo stesso senegalese, peraltro, ad ammettere che cinismo e killer instinct sotto porta sono doti che ha bisogno ancora di affinare: «Devo migliorare in fase realizzativa – ha confessato il neo-acquisto rosanero in sede di presentazione alla stampa – ma le reti non devono costituire uno stress. Se pensi troppo al gol non arriva. Credo, invece, che conti innanzitutto la prestazione. Prima la prestazione, poi i gol arriveranno da soli». Non è un bomber, come dimostra il totale di nove marcature in campionato nelle ultime due stagioni con la maglia del Catanzaro in C, ma Kanouté è comunque una freccia in più nella faretra del tecnico Boscaglia. L’attaccante classe ’93, impiegabile in tutti i ruoli del fronte offensivo e provato durante la seduta al Pasqualino di Carini nella batteria dei trequartisti in un 4-2-3-1 sia come esterno destro che in posizione centrale dietro il centravanti, porta nuova linfa e una ventata di freschezza: «Per arrivare ai playoff o lasciare in ogni caso il segno – spiega – non basta la qualità. Per raggiungere gli obiettivi prefissati occorrono anche umiltà e concentrazione. Le mie condizioni? Sono pronto ma negli ultimi giorni, per vari motivi, mi è mancato l’allenamento in campo. Sarà il mister a fare le sue valutazioni».
Come per gli altri volti nuovi, anche per il jolly offensivo che ha firmato un biennale e che il club rosanero ha acquistato a titolo definitivo dal Catanzaro la soluzione Palermo rappresenta una vetrina di prestigio e un trampolino di lancio verso nuovi orizzonti: «C’erano altre società sulle mie tracce ma Palermo è Palermo. Una piazza devastante, bellissima e conosciuta in tutto il mondo. Non ci ho pensato due volte anche perché giocare a Palermo e farlo in altre realtà non è la stessa cosa. Retroscena legati alla trattativa? E’ durata un mese circa. Appena ho saputo dell’interessamento mi sono concentrato esclusivamente sul Palermo. Dopo un buon avvio l’operazione ha subìto un rallentamento ma poi la situazione tra le società si è sbloccata e adesso eccomi qui». Pronto a vivere una nuova esperienza con rinnovate ambizioni: «Il mio obiettivo è quello di fare bene per il Palermo, società con la quale voglio andare in B ma successivamente anche in serie A. Per quanto riguarda il campionato, sarà interessante affrontare il Bari di Auteri, allenatore che mi ha dato tanto (nella scorsa stagione a Catanzaro, ndr) e che mi ha aiutato a migliorare. Magari un modo per ringraziarlo – ha aggiunto con una battuta – potrebbe essere quello di fare una doppietta al Bari quando giocheremo contro di loro».
Con l’arrivo di Kanoutè non è terminata la campagna acquisti del Palermo. Davanti al cantiere rosanero è ancora esposto il cartello ‘lavori in corso’. Il sodalizio targato Hera Hora, che intanto ha ufficializzato l’acquisto di Jérémie Broh (il ventitreenne centrocampista proveniente dal Sassuolo a titolo definitivo ha sottoscritto un contratto triennale), ha accolto anche Michele Somma, difensore classe ’95 cresciuto nelle giovanili di Juventus e Roma e reduce da un’esperienza di due anni in Spagna con il Deportivo La Coruna. Per Somma, arrivato in città giovedì, visite mediche e tampone con il resto della squadra. In attesa dell’ufficialità del suo acquisto, non sarà arruolabile per la gara esterna con il Teramo. Match in programma domenica alle ore 15 e che si giocherà regolarmente in virtù della revoca dello sciopero proclamato in un primo momento dall’Associazione Italiana Calciatori. Determinante, nell’ambito del braccio di ferro tra il sindacato e la Lega Pro, la mediazione della Figc («Ha vinto il buon senso» – ha dichiarato il presidente Gabriele Gravina) che in extremis è riuscita a creare i presupposti giusti (l’accordo, da perfezionare la prossima settimana in occasione di alcune riunioni alle quali parteciperanno le società di C, prevede salvo colpi di scena l’allargamento delle liste da 22 a 24 giocatori più il 2001) per scongiurare la mancata disputa della prima giornata di campionato.